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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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Mauro Lanari     8½ / 10  14/09/2007 01:16:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche a detta di Tinto Brass, il manifesto “Dogma” di Trier ha senso soprattutto sul piano economico e finanziario, per promuovere la produzione di film a basso costo. A detta invece del Mereghetti, “Dogville” sarebbe una sorta di rinnegamento delle regole di tale manifesto, poiché la parsimonia nella scenografia e nel parco luci, nonché la macchina da presa sempre in mano e traballante, non è più funzionale al proclama d’un cinema realista. Eppure c’è realismo e realismo, quello formale e quello contenutistico. E in “Dogville” il secondo raggiunge un vertice inedito nell’opera del regista grazie proprio all’adozione d’una modalità di rappresentazione quanto mai astratta e antinaturalistica. Per quasi tutti i 178 minuti del film ci viene fatto credere d’assistere all’ennesima apologia dell’eroina martire e vittima sacrificale, ma gli ultimi 10 minuti inducono uno scossone tremendo, imprevisto e potentemente salutare. La gratuità apparente d’una scenografia solo abbozzata da linee bianche e dal minimo sindacale di oggetti di scena diventa improvvisamente sensata già durante la sequenza in cui la protagonista viene violentata letteralmente sotto gli occhi di tutti, sotto il silenzioso assenso dell’intera micro-popolazione. Un campo totale ci mostra dal di dietro il rimbalzo dello scroto dello stupratore nell’indifferenza di ogni singolo abitante. È una chiamata di correità universale: davvero esiste anche solo uno di noi che non sia responsabile del male che infuria per ogni angolo del nostro mondo? Tuttavia fin lì i carnefici hanno vita facile a causa della masochistica disponibilità del personaggio recitato dalla Kidman: il suo patologico concetto di purezza rende possibile e attuabile ogni forma di sadismo ai suoi danni, cioè diventa accondiscendenza, vulnerabilità disponibile a qualsiasi sopruso. Ma il colpo d’ala finale del film consiste proprio in questa presa di coscienza: una Grazia (“Grace”) senza Giustizia è immorale, perversa e maligna tanto quanto il reciproco. Lei se ne rende conto in un attimo, nel lampo d’un cambio di luce. Intuizione degna d’un Monet: un solo istante di diversa illuminazione e cambia l''intera prospettiva esistenziale. La violenza indotta dall’insano rifiuto della legittima difesa provoca effetti devastanti identici allo sterminio nudo e crudo. Un *****tto alla bocca dello stomaco per farci riflettere sulla distanza siderale che ancora ci separa dalla quadratura del cerchio fra i due poli della moralità. Tesi ineccepibile, ma 178 minuti per enunciarla sono insostenibilmente eccessivi.
Mauro Lanari  14/09/2007 01:18:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per ulteriori approfondimenti (etica teologica e filosofia del diritto).
All’interno della tradizione ebraico-cristiana non viene proposta la benché minima soluzione. <<Nella “Qabbalah” zoharica [...XIII secolo] i due attributi divini – “ Din” (o “Gevurah”), la “potenza” di Dio che si manifesta specialmente come forza giudicante o punitiva, e “Hesed”, l'amore o la “grazia” di Dio - [...] sono opposti>> (Scholem, “Mistica, utopia e modernità. Saggi sull'ebraismo”, 1998, p. 130, n. 128; si vedano anche p. 89 e p. 141, n. 162). Per il “Midrash Genesi Rabba” 33, 3 (secoli III-V), così come anche per Abulafia (secolo XIII), l'attributo della bontà, pietà e misericordia è indicato dal Tetragramma “YHWH”, mentre l'attributo del rigore e della giustizia è indicato dal Nome “Elohim” oppure “Adonay” (si vedano “Messianismo. Ebraismo Cristianesimo Filosofia”, a cura di Francesco Camera e Gerardo Cunico, “Humanitas” 1-2 [2005], pp. 90, 95, 147, ed Erich Fromm, “Voi sarete come dei. Un’interpretazione radicale del Vecchio Testamento e della sua tradizione” [1966, 1970], p. 116). Già a metà del II secolo Marcione prospetta un'eresia cristiana che esaspera la distinzione paolina fra la Legge ebraica e la Grazia nel e del Figlio di Dio, così da separare dualisticamente un amorevole Dio Ignoto, da cui discenderebbe Gesù, e il Dio dell'Antico Testamento, chiamato Demiurgo, creatore del mondo fisico e giudice inclemente degli uomini. Nel 553 il II Concilio di Costantinopoli, il V ecumenico, condanna la dottrina dell'”Apokatástasis” (Atti 3, 21)*, un'ipotesi saggiata da Origene (prima metà del III secolo) concernente una salvezza universale e cosmica di tutte le cose. Invece per numerosi esponenti della teologia protestante del XX secolo <<l'apocatastasi è la conclusione più logica [...circa la] meditazione sulla grazia>> (Amilcare Giudici, “Religioni e salvezza. Un confronto tra la teologia cattolica e la teologia protestante”, 1978, p. 207). Da canto loro i cattolici, pur d'aggirare l'ostacolo della condanna del 553, s'aggrappano a una contrapposizione interna alle tre virtù teologali: ciò che per fede dev'essere rifiutato e gettato via dalla porta, per speranza dev'essere accolto e fatto rientrare dalla finestra. Balthasar vi ha dedicato una piccola trilogia: “Sperare per tutti [1981, 1989]. Con l'aggiunta di `Breve discorso sull'inferno' [1987, 1988/19933]. In appendice `Apocatastasi' [1997]”. Egli cita la lunga lista di teologi cattolici che la pensa come lui: Przywara, Lubac, Marcel, Ratzinger, Kasper, Greshake, Guardini, Rahner, eccetera. <<In breve: una compagnia, in cui mi sento benissimo>> (p. 125).

*Anche l’ultima, recente edizione della “Garzantina di Filosofia” curata da Vattimo continua a riportare il versetto biblico sbagliato (per un controllo si può consultare online www.laparola.net).

Keir 9000  01/06/2009 19:48:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pubblicato su ibs:
http://www.ibs.it/code/9788816702042/zzz1k1456/hans-urs-von-balthasar.html
bullgod  30/06/2011 06:28:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ripubblicato su Google libri:
http://books.google.it/books?id=YxwiH6b5ne8C&hl=it
shogun  14/09/2007 01:21:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bèh, io adesso vado a letto. Domani però ne voglio leggere altri.
Mauro Lanari  14/09/2007 01:24:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
'notte.
Keir 9000  03/06/2009 15:39:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pubblicato su ibs:
http://www.ibs.it/dvd/8010020036806/nicole-kidman-paul-bettany-chlo-euml-sevigny-lauren-bacall-patricia/dogville.html
patt  10/07/2008 20:18:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo è piaciuto anche a me ma non ho avuto lo scossone imprevisto, anche se devo dire ugualmente salutare, non ho creduto fino in fondo all'eroina, era troppo eroina, l'esasperazione di un ruolo come l'esasperazione degli ambienti riduce e ingessa anche il vittimismo, troppo puro per essere vero. La fine è salutare proprio perchè riporta tutto alla "realtà", è "rassicurante", il colpo te lo da la conferma di questa convinzione.

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Mauro Lanari  11/07/2008 10:07:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
<<il vittimismo, troppo puro per essere vero. La fine è salutare proprio perchè riporta tutto alla "realtà", è "rassicurante", il colpo te lo dà la conferma di questa convinzione>>. Eccellente, patt: quando ti decidere a scrivere? O giovanilismo fino allo stremo?

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patt  14/07/2008 16:09:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma se ti ho chiesto proviamo e tu ciccia?

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Mauro Lanari  14/07/2008 18:32:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciccia? Ciccia? Mi hai detto, e giustamente: "Permettimi di seguire i miei ritmi, so quando posso scrivere con qualità". E io aspetto. Aspetto. Aspetto.
Mauro Lanari  14/07/2008 18:44:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma nei giorni feriali lavori, quando torni a casa sei senza forze, nei giorni festivi fai il periplo del mondo fra UK, Conero, concerti, teatro, barca a vela e mare. Un anno non ha più di 365 giorni. Attendiamo il bisestile?
patt  14/07/2008 19:54:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:-) ma no preparati, sta arrivando l'onda anomala, aspettavo di morire, scrivo solo nelle rinascite.
dunque, per stasera scegli:
il raggio verde
racconto di primavera
incontro a parigi
racconto d'inverno
il ginocchio di claire
la collezionista
racconto d'autunno

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Mauro Lanari  14/07/2008 20:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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patt  14/07/2008 20:29:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Mauro Lanari  04/08/2008 11:57:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insomma: l'onda anomala delle paludi Ponentine.