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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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frine     9 / 10  08/01/2007 03:45:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poco convinta da altri film di Lars Von Trier, mi ero persa questa perla:-)
Naturalmente, si potrebbe imputare al geniale regista l'uso di un linguaggio teatrale che rinvia inequivocabilmente a F. Duerrenmatt, "La visita della vecchia signora", o, volendo, ad alcune pièces di Brecht.
Ma poco importa, perché la storia è comunque di una crudele e spiazzante bellezza. Nella solita "piccola città" ( e qui si potrebbe chiamare in causa anche Thornton Wilder, e non solo lui) approda Grace, una bella profuga di cui si sa ben poco. In fuga dalla 'mala', forse ricercata dalla polizia, ma comunque gentile e innocente
Il giovane Tom, che forse nella sua mente angusta aspira a scrivere una nuova versione dei "Peccati di Peyton Place", insiste perché la piccola comunità accolga Grace. La ragazza, con umiltà e dolcezza, accetta la prova, e all'inizio "Dogville" sembra essere un buon rifugio. Ma le cose si complicano, e l' idillica comunità montana si rivela a poco a poco un covo di serpi crudeli e violente...
Grace viene sottoposta ad ogni sorta di torture e umiliazioni, sia fisiche che psicologiche, e dovrà rendersi conto che il filosofo/innamorato non è per nulla migliore degli altri :-( Alfine prevarrà il 'senso di appartenenza', anche se non è esattamente quello che ci saremmo aspettati per un finale edificante:-(
Lars lavora duramente sulle scenografie minimaliste e sugli attori, tutti strepitosi (la Kidman, Bettany, la Bacall, Gazzara, Caan e tutti gli altri) per realizzare una parabola feroce ma purtroppo, in qualche modo, realistica (nonostante la trasfigurazione simbolica). Stupenda la scena di Grace trasportata sul camion fra le casse di mele. Amorevole e apocalittica insieme la dedica alla bellissima Cartlidge.