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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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Mpo1     8 / 10  02/03/2005 00:24:49 » Rispondi
Anche chi non sopporta Von Trier dovrebbe cmq ammettere che i suoi film sono tra i pochi ad uscire dalla banalità di molto cinema contemporaneo e ad avere sempre qualcosa di interessante da proporre. Von Trier sembra aver messo da parte le assurde regole del suo Dogma e ci propone un cinema che si fonde con il teatro e la letteratura. Niente di nuovo, ma cmq l'aspetto migliore del film è proprio quello formale, il suo totale anti-naturalismo, la ribellione all'assurda esigenza di "realismo" che faceva parte dello stesso Dogma. La scenografia, o meglio la non-scenografia, è proprio l'elemento di forza di "Dogville". Per quanto riguarda invece il contenuto, si può sicuramente essere d'accordo con Von Trier sulla critica alla società americana e, più in generale, sulla concezione totalmente negativa della natura umana. Ci sono però anche dei difetti: lo scontato e insopportabile simbolismo pseudo-religioso, la fumosità di molti dialoghi, l'eccessiva crudeltà del finale (tipica di Von Trier). Bisogna cmq ricordare che nella versione italiana sono stati tagliati 45 minuti, che forse sarebbero stati utili per comprendere meglio, oltre che per approfondire i vari personaggi. Effettivamente c'è un cast di grandi nomi, da Lauren Bacall a Harriet Andersson (grande attrice di molti film di Bergman), che sembra sotto-utilizzato. Alla fine, è un film che può lasciare perplessi ma ha anche un grande fascino, e sicuramente vale la pena di vederlo.