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LA MORTADELLA regia di Mario Monicelli

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Invia una mail all'autore del commento Larry King     7½ / 10  01/09/2013 15:54:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Satira con venature di saggio sul rovesciamento del sogno americano, invecchiata, ma non troppo. Il salume del titolo e' solo un pretesto per mettere alla berlina non solo il paese a stelle e le sue perenni contraddizioni, ma anche il fallimento del '68, visto attraverso il sindacalista pentito incarnato da Proietti. Ma non e'il 68 francese, ma il movimento visto con gli occhi della provincia italiana, che vuole travestirsi da metropoli, dove pero'i tempi non sono maturi per mettere le corna in piazza.
La furia della Loren nella scena al ristorante diventa anche iconoclasta, dove il "perdente per nascita" (il giornalista a caccia di scoop) e'il piu'americano di tutti i personaggi del film. Del "movimento"restano solo la borghese annoiata che si occupa di ecologia piuttosto che badare ai figli, o il fotografo che piu'che della chiesa in rovina, si occuperebbe delle grazie della Loren.
Un Monicelli solo apparentemente minore, che si regge su una sceneggiatura raffinata ed efficacie (memorabile la scena al commisariato) e puo'contare sulle canzoni di Dalla e Ron, inserite con gusto didascalico, ma mai lezioso. Ultima nota:un'occasione per vedere una serie di "saranno famosi" (c'e'persino il Bosley delle Charlie's Angels), che aggiunge divertimento alla visione.