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IL GRANDE RACKET regia di Enzo G. Castellari

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Edgar Allan Poe     8 / 10  01/04/2014 23:26:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei migliori polizieschi all'italiana, lo sapevo già prima di vederlo e la visione è stata da questo punto di vista una pura formalità. L'ormai famoso stile frenetico di Castellari si fonde con una cattiveria, nella pellicola, raramente riscontrabile in altri film simili (forse giusto in "Milano odia: la polizia non può sparare"). C'è però una cosa da dire: come il già citato "Milano odia" e come il più famoso "Milano calibro 9" è più corretto parlare di noir che di poliziesco. In questo caso, per esempio, vi è una vera e propria vendetta, organizzata da vittime di soprusi sfiduciate dalle reticenze della polizia, dipinta come inefficiente. Anche per questo motivo il film viene spesso dipinto da critici molto superficiali con queste pellicole (i nomi non li faccio, perchè credo che chiunque passi su questa pagina ce li avrà di sicuro in mente) come fascista. Aggiungiamoci che i "nemici" sono per lo più comunisti (sebbene siano sfruttati da criminali più ricchi, quindi in ogni caso non si tratta di un attacco al comunismo) ed ecco che qualunque critico italiano (perchè questi sono rigorosamente italiani) avvezzo a guardare con moltissima sufficienza tutti i film di genere anni '70-'80 giudicherà la pellicola "fascista". Per poi esaltare Kill Bill, che si basa sugli stessi concetti e le stesse premesse del film di Castellari.
Comunque, tornando a "Il grande racket", nessun particolare problema a livello tecnico, seppur quest'ultimo non sia sempre esaltante, ma comunque da quel punto di vista il film fa il suo lavoro. Non lo consiglio, comunque, a chi è alle prime armi con questo tipo di film, per loro consiglierei di iniziare piuttosto con un più "sobrio" "Roma a mano armata".