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TIDELAND - IL MONDO CAPOVOLTO regia di Terry Gilliam

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Gualty     8½ / 10  03/10/2013 15:24:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terry Gilliam introduce il film sfidandoci ad osservarlo con gli occhi di un bimbo, senza dimenticarci di ridere: i fanciulli sanno essere forti, sanno inventare un mondo nuovo quando quello reale li annoia o li spaventa.
Jelize precipita in un grottesco e squallido mondo delle meraviglie, suo malgrado, per la tragicomica famiglia in cui è capitata e perchè il mondo a volte è semplicemente insensato e crudele. Una famiglia che, nonostante tutto, si ama, nonostante i genitori non si prendano cura della figlia ma al contrario dipendano da lei, un ribaltamento tra i tanti che incontreremo in questo mondo alla rovescia.
Laddove però chiunque si sarebbe lasciato scoraggiare sino ad arrendersi, la piccola (di una bravura mozzafiato) trasmuta la sciagura in gioco, una metamorfosi che forse solo un bambino o un folle ( non a caso si intenderà alla perfezione con Dickens, fin troppo oserei dire) riuscirebbero a realizzare, un miracolo per essere felici nonostante tutto.
Il mondo è crudele e c'è bisogno, a volte, di voltare lo sguardo, di distogliere l'attenzione dalla polvere e rimodellarlo nei propri pensieri. Altre volte invece bisogna rimboccarsi le maniche e ridipingere casa. Bisogna saper giocare, non dimenticarsi la sublime finzione che è tanto vitale quanto un respiro a pieni polmoni, ossigeno per lo spirito.
A differenza della maggior parte dei suoi film, in quest'opera Gilliam riduce al minimo indispensabile ( per i suoi standard) le infiltrazioni esplicitamente magiche, la meraviglia messa in scena per gli spettatori nei suoi magnifici giochi di colori e costumi: la capacità di questa giovane attrice di riempire lo schermo, catturarlo e sostenerlo per quasi l'intera durata con la propria presenza permette al regista di modellare un film molto intimo, molto quotidiano. Vediamo Tideland e ci viene in mente la nostra infanzia, o quella dei nostri cari, dei figli, dei nipoti, dei cuginetti. Ci dimentichiamo spesso che il dolore è in attesa sulla sedia a dondolo, in putrefazione, che la tragedia è annunciata ed è proprio dietro l'angolo.
La grandiosità di quest'opera sta appunto nel non soccombervi, nel farti sorridere invece di cercare forzatamente le lacrime.