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SWIMMING POOL regia di François Ozon

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gerardo     8 / 10  10/11/2003 19:31:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La mia droga si chiama Julie. Magnifica ossessione di Ozon, Ludivine Sagnier giunge sempre puntuale a mischiare le carte in tavola, ad ammaliare e a destabilizzare. Punto di rottura ed elemento scardinante delle trame di Ozon, la splendida Sagnier è l'arma affilata del regista. Ludivine entra in scena, sconvolge, manipola psicologie e situazioni, s'impone e lascia il segno. Ozon ne scruta il corpo, plastico e sinuoso, lo spia quasi a volerlo possedere, lo inserisce in geometrie perfette, quasi ad arginarne l'irruenza e l'eversione che esso rappresenta. Ma esiste veramente Julie? O è soltanto una proiezione di Ozon?
Charlotte sometimes. "Night after night she lay alone in bed / Her eyes so open to the dark / The streets all looked so strange / They seemed so far away / But Charlotte did not cry". Nel cercare l'ispirazione a un nuovo romanzo, la giallista Sara / Charlotte, scrittrice di successo ma dallo scarso rilievo letterario, in crisi d'idee, ma più in generale, in crisi esistenziale, trova nel diario intimo della sua inaspettata coinquilina un punto di svolta alla sua impasse. E' la vita di un'altra donna a riempire il suo vuoto, fatto di frustrazioni e occasioni mancate, e Sara / Charlotte scrive il suo romanzo migliore. Altra icona del cinema di Ozon, Charlotte Rampling, algida borghese matura, è il lato oscuro (ma meglio sarebbe dire ombrato) della poetica del regista francese, contraltare della solarità - perversa - di Ludivine Sagnier, l'una elemento disturbato e l'altra elemento disturbante nell'immaginario ozoniano. "She hopes to open shadowed eyes / On a different world". Ma cosa ha visto realmente Sara / Charlotte?
Some disordered interior geometries. Ozon sembra preferire gli ambienti domestici per dispiegare i suoi misteri e dilatarli. Sara / Charlotte si trova spesso ad osservare, a spiare, dalle finestre, dalle porte, dai terrazzini della villa la vita della sua giovane ed esuberante coinquilina Julie / Ludivine, vita che a lei manca quasi irrimediabilmente. Le geometrie esterne - dell'ambiente - sono perfette, come il gioco di specchi nel quale Sara è intrappolata. Il disordine è tutto interno. Forse bisognerebbe ritornare al precedente "Sotto la sabbia" per riannodare i fili del discorso di Ozon con Charlotte Rampling. Laddove la vedova Marie cercava nel sogno (anch'esso ad occhi aperti) l'ombra del marito scomparso tra le onde del mare, vivendo coi suoi fantasmi, in Swimming Pool l'arida Sara proietta le proprie frustrazioni su un altro fantasma creato dal suo vuoto interiore. Marie perde in mare il suo uomo; Sara osserva con timore e distacco la piscina nella quale si rifiuta inizialmente d'immergersi. E' soltanto dopo l'ingresso nella sua vita di Julie, quasi un superamento del vuoto, dell'asenza che la pervade, che la donna può finalmente concedersi un tuffo in piscina. "All the faces / All the voices blur / Change to one face / Change to one voice / ... Into the night with / Charlotte sometimes".
loop  11/11/2003 22:30:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
10 & lode per la tua recensione! forse la migliore letta finora.
gerardo  12/11/2003 18:23:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie!
Il Messere  13/11/2003 22:00:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un ottimo commento non v'e` dubbio. Ma da come lo descrivi chi non l'ha visto potrebbe pensare si tratti di un capolavoro. Mentre invece e` un film involontariamente esilarante.
gerardo  15/11/2003 13:27:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, ognuno la vede come vuole, no?
MiaWallace  19/11/2003 02:02:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Gerardo, forse puoi aiutare me e "Il Messere" a capire meglio la logica nascosta che sta dietro al film(anche se il bello forse è proprio che non ci sia logica, che sia aperto a innumerevoli interpretazioni). Se ti va, guarda le nostre risposte al commento di Stewie 83, e prova a esporre la tua interpretazione. SOno curiosa. Ciao!
pr649  19/02/2004 20:27:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so se leggerai questo intervento fatto molto dopo il tuo commento.
Scusa l'ignoranza :
non ho visto il film e non ho idea di come mai tu abbia usato il testo della favolosa Charlotte Sometimes dei The Cure, me lo puoi dire?
gerardo  25/02/2004 14:19:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il riferimento vago della canzone è a Charlotte Rampling (Sarah), ovviamente, e al suo osservare nel buio, non solo fisico della stanza di notte, ma della sua vita e ispirazione letteraria. Anche lei (Sarah) spera di aprire gli occhi su un mondo differente - che è poi quello che le mostra Julie/Ludivine Sagnier - e le facce alla fine non sono più le stesse...
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  08/10/2011 02:02:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
''Ozon ne scruta il corpo, plastico e sinuoso, lo spia quasi a volerlo possedere''

Non credo dato che è arcigay ozon ! ahahahah
cmq complimenti ,commento bellissimo quasi come le tette di julie ( quasi eh!)