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CATERINA VA IN CITTA' regia di Paolo Virzì

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MiaWallace     6 / 10  27/10/2003 19:34:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo Ovosodo e My name is Tanino mi aspettavo qualcosa di meglio da Paolo Virzì. Come già qualcuno ha scritto, mi è parsa eccessiva la caratterizzazione di alcuni personaggi (padre di Caterina, ragazzina figlia del deputato di An..) e fin troppo stereotipati, nel complesso, tutti i concetti sui quali la pellicola vuole far riflettere. Sebbene nei precedenti film di Virzì certi contrasti della società italiana e certi stereotipi fossero proprio il punto di forza della trama e dei personaggi, in "Caterina va in città"si supera la soglia di accettazione di tali luoghi comuni, cadendo nel banale e nell'eccessivo. Del resto il regista stavolta si è cimentato in argomenti non certo facili da trattare, quali il solito, eterno conflitto tra destra e sinistra(rivisitato però sapientemente, senza trascurare che non solo i deputati di An hanno le ville e gli autisti, ma che anche questi intellettuali di sinistra radical chic di certo non fanno la fame), la brama di successo che corrode il professorucolo frustrato, l'ingenuità della provincia e la corruzione della città...tutto questo, come si poteva presumere, rischia di cadere nell'ovvio e nell'esagerazione, specialmente nel personaggio interpretato da Castellitto. Complessivamente è un film da vedere, ma tenendo ben presente che, tra un luogo comune e l'altro, il rischio di critiche è inevitabile.
comparo  29/10/2003 19:29:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti stimo
MiaWallace  30/10/2003 01:36:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei serio? Grazie. Condividi quello che ho scritto? Eppure dal commento che hai fatto mi sembra che il film ti sia piaciuto parecchio...ok, non è uno di quei film che fanno uscire dalla sala incazzato, però gli stereotipi sono un po'troppi davvero...sai che film-purtroppo-mi ha vagamente ricordato? Quelli di Muccino, tipo l'Ultimo Bacio, ma soprattutto Ricordati di me...non so se ce l'hai presente...con queste persone smaniose di successo, che urlano, si sentono dei perdenti, e i drammini famigliari di tradimento e discussioni...non trovi? Per esempio, My Name is Tanino è mille volte più bello, mi ha divertito un sacco, il personaggio è veramente eccezionale! Anche Ovosodo, come avete detto voi, era molto meglio! Fammi sapere che ne pensi! Ciao
comparo  31/10/2003 14:12:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti stimo in quanto i tuoi commenti sono chiari e condivisibili.Seppure il sottoscritto si allontani(non di molto)dalla tua visione per quanto riguarda gli stereotipi a carattere politico presenti nel film(...dopotutto è un film,e non voleva certamente essere fine a far emergere una posizione rispetto ad un'altra,semplicemente ha dato carattere a mio giudizio nell'insieme...la vita dell'uomo è caratterizzata da uno sfondo politico,più o meno importante a seconda del soggetto.Per quanto riguarda i due film che hai citato devo purtroppo essere discordante:"sentirsi dei perdenti"e "gridare"è "assai"umano,che intendo?Che la vita molto spesso riserva frustrazioni,infelicità passeggere e statiche(depressione) e di conseguenza l'auto commiserazione e gli sfoghi di varia natura tendono a "sfociare" nella vita di tutti i giorni come "rimedio"momentaneo risolutivo,e questo è positivo.
MiaWallace  01/11/2003 02:36:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie per quello che hai detto sui miei commenti! Anche tu, comunque, dici cose giuste ma soprattutto le dici in modo garbato e modesto, cosa non da sottovalutare in questa chat, dove ho visto che gli insulti offensivi e i commenti senza senso si sprecano..!! Certo, urlare e sfogarsi fa bene, anzi va fatto se si ha un problema, è impensabile tenersi tutto dentro, ma quello che volevo dirti è che era un urlare un po'eccessivo, che mi ha appunto ricordato le crisi famigliari dei film di Muccino (che per farsi guardare si fanno guardare, non c'è dubbio, però mi sembrano sempre molto finti, molto eccessivi, ma senza quel tocco di comicità e di esagerazione voluta che c'è nei film di Virzì, e che fa di lui un regista bravissimo). E'vero, gli stereotipi (politici, sociali e non) presenti nel film possono essere letti in chiave ironica, (proprio come in My name is Tanino era ironica la presentazione della bella famigliola americana e degli italo-americani mafiosi) e in questo caso sarebbe sbagliato criticarli. Però in fondo dietro ogni ironia c'è uno strato di verità non indifferente (il che è anche possibile, nel caso di Caterina va in città), e il messaggio di fondo che lascia il film è di un'amarezza pazzesca, che trovo leggermente forzata. Nel senso: io credo che in realtà non sia affatto vero che chi non è inserito in un certo contesto sociale, chi non fa parte di una certa etichetta debba necessariamente essere un perdente. Certo, le conoscenze giuste e le posizioni sociali aiutano, ma se non hai talento, anche se parti avvantaggiato ,non ce la fai, ad essere veramente grande. In più, la smania di successo è un problema che affligge molti, ma non si può generalizzare: io penso che si possa essere soddisfatti anche con una vita semplice, tranquilla e nell'anonimato: basta volerlo, e fare qualche sacrificio. Questo per dire che la "morale" sconsolante del film non rispecchia, a mio giudizio, la verità. E qui torniamo sempre al solito discorso: è importante tener conto della morale, del messaggio che il regista vorrebbe comunicarci, per giudicare un film? Difficile rispondere. Ci sono film che sono belli soltanto da guardare, sono belli di per sè. Ma è molto, molto raro. Per lo più si deve tener conto dei temi sui quali i film fanno riflettere, e della loro analogia con la realtà, o per lo meno del modo in cui questi temi e problemi vengono presentati e realizzati. Che ne pensi? Ciao!
comparo  02/11/2003 01:22:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
IL contesto sociale?Fidati che ha la sua importanza per raggiungere determinati fini...naturalmente non dovrebbe averne...inoltre credi che gli immigrati con doti "di Da Vinci"nel nostro Paese potrebbero manifestarle?Certo,è possibile,ma assai raro...così come può essere difficile per un neo-avvocato talentuoso trovare lavoro nell'immediato se non è raccomandato...così come i filgi di attori appunto nella carriera dello spettacolo...
..."l'avere bisogno"a mio parere è una caratteristica primaria dell'uomo...quindi non mi stupisce se un professore frustrato con doti intelletuali,più o meno apprezzabili,senta come necessità trovare per se stesso una posizione "alta"nella scala gerarchica della fama(è possibile)...l'uomo risente della competizione cui si sottopone costantemente e come per ogni cosa,l'intensità varia al variare con l'individuo... ...viva la pluralità e la diversità!...ciaooo,Mia amica...
MiaWallace  02/11/2003 04:27:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un po'di sana competizione fa bene, è stimolante, ma nel caso del padre di Caterina può diventare controproducente! Lui infatti si proclama subito come perdente, si arrende subito, perchè anche quando lotta per ottenere quello che vuole lo fa in modo ridicolo, tragico, sapendo già di fare figuracce...è questa rassegnazione che non va bene. Per quanto riguarda la posizione sociale è chiaro, fanno incazzare anche me quelle veline che sposano i figli di Berlusconi e in un colpo solo scrivono articoli di giornale (mediocri) , mentre ci sono persone con talento vero che non riusciranno mai, forse, a scrivere articoli su certi giornali o che per farlo dovranno farsi un **** pazzesco...questo purtroppo fa parte delle ingiustizie della vita, ce ne sono tantissime ma non si può pensare di adeguarsi, di non affrontarle e di rassegnarsi. Sarò una sognatrice, ma credo sempre che ci sia qualcosa che alla fine pareggia i conti. Riuscire con le proprie forze a crearsi un futuro dal nulla è mille volte più gratificante che avere già tutto pronto solo perchè di cognome ci si chiama "x". Non è facile, ma neppure impossibile! (spero...) che dici? Ciao e grazie di queste conversazioni!!!
comparo  02/11/2003 23:51:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inannzitutto ringrazio te per le interessanti conversazioni...
Penso che il fine materiale, pratico debba essere secondario: scrivere per un giornale importante non dovrebbere essere a mio avviso l'orizzonte a cui tendere, bensì una conseguenza possibile, ma non necessaria, che può riservare il destino. L'autosoddisfazione, per i motivi che abbiamo condiviso precedentemente, deve essere qualcosa di assestante dal mondo esterno: non sempre, come dicevi anche tu, il genio è riconosciuto, anzi spesso succede l'opposto... ma la domanda che ci si pone è... la persona in questione ne soffre? Io credo di no, o per lo meno non troppo, a meno che ciò che fa non sia ciò che vuole realizzare, quindi è comprensibile che si senta fallito, se non ha un riscontro positivo nemmeno col mondo che lo circonda, se i suoi frutti non sono apprezzati nemmeno dagli altri...
...vuoi la verità? La verità è che io ho una grandissima autostima, certo, forse non sono un genio, forse non sono nemmeno intelligente e neanche simpatico (SONO SIMPATICISSSSSIMO!! ;O)))), però ciò che conta è che io mi riconosco come l'autentico autore del libro della mia vita... il colore dei sogni, delle illusioni, delle sensazioni dipende esclusivamente da noi che apparentemente ci serviamo del libero arbitrio, parola che ritengo quasi volgare... un cumulo di lettere arcaico che tenta di aggrapparsi alla "scelta" al fine di attribuire un "giusto"e uno "sbagliato"alle diverse azioni che compiamo e di conseguenza di ritenere una persona più o meno buona di altre... indi... di creare dissaccordi, intolleranze ed ingiustizie... non a caso le più grandi guerre della storia sono scoppiate per motivi strettamente collegati alla religione, quindi fondate sul principio di buoni contro cattivi... a mio avviso l'uomo dovrebbe prendere coscenza di ciò che è, o meglio di ciò che non è... non è un insieme di scelte, è un insieme di dati, dati esterni a noi (l'interazione con l'ambiente), dati in noi innati e dati inconsci e consci della nostra mente... insieme originano reazioni che porteranno ad un mutamento delle cose, fatti e quindi effetti di molteplici cause dettate dai dati. E l'altruismo? Coloro che "scelgono" di aiutare gli altri? Sono buoni? Solo se se la loro scelta non fosse in realtà un obbligo, esso non risulta evidente semplicemente perchè è difficile leggere il nostro inconscio, il nostro io che interagisce con elementi esterni a noi e ci incammina per forza di cose in quella direzione... comunque non nego che esistano persone altruiste, se con qusto termine intendiamo persone che aiutano altre persone, nego solo che vi sia qualcuno che agisca disinteressatamente al fine di rendere felice un altro impedendo con questo a se stesso un futuro migliore... coloro che lo fanno, in realtà si comportano così perchè se non lo facessero starebbero peggio... o per lo meno ne è convinto l'inconscio... ritengo perciò che l'altruismo sia un ramo dell'egocentrismo, così come lo è l'egoismo che si manifesta in tutt'altro modo, ma che raggiunge lo stesso fine... l'autosoddisfazione... il come ottenerla rende chiaro il concetto di altruismo ed egoismo... sta di fatto che l'ego rimane e rimarrà il centro della nostra vita, l'unico motivo dell'esistenza. Il nostro agire e la nostra volontà hanno come unico fine noi stessi... il caos che ci circonda è dominato dall'ordine... il male è il caos... il bene è l'ordine... il nostro agire può essere caotico, ma rimane pur sempre ordinato... un'azione cattiva, ma buona... indi... solo un'azione...
ciao con affetto Pippo...
comparo  03/11/2003 16:42:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a sè stante...ho commesso per ben due volte un errore grammaticale imperdonabile!
MiaWallace  04/11/2003 00:24:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mmm... dunque: quello del giornalismo era un esempio, in più l'ho citato perchè a me piace un sacco scrivere, e vorrei scrivere libri o su giornali, nulla di più... sul resto sono pienamente d'accordo, leggendo quello che hai scritto mi sembrava di sentirmi parlare!! Te lo giuro, soprattutto per quel che riguarda l'Ego... è vero è inutile essere ipocriti: noi stessi siamo e saremo sempre l'unica cosa veramente importante della nostra vita... questa non è una colpa, è la normalità... è nella nostra natura... pensa che secondo me anche l'amore è una forma mascherata di egoismo, perchè amare è bello, è piacevole, è gratificante... amando gli altri ameremo di più, sempre di più noi stessi... sulle religioni, poi, pensa che stavo scrivendo proprio oggi un articolo sulla polemica del crocefisso in classe, e ho iniziato dicendo proprio che le religioni sono state fonti di guerre sin dalla notte dei tempi!! Giuro, è una coincidenza carina... finiamo tutti per scontrarci, odiarci eccetera, ma anche questo è nella nostra natura di uomini...homo homini lupus, per intenderci... per questo mi stanno sulle balle quelli che fanno gli ipocriti e credono ancora nella solidarietà... la solidarietà c'è e ci deve essere, ma anche quella è autocompiacimento, facendo del bene agli altri siamo noi i primi a stare bene... no? Egoisti lo siamo tutti, forse io anche di più!!! :-) però anch'io sono simpatica, e comunque sono gentile tendenzialmente con le persone, a volte anche troppo, ti dirò. La cosa che mi rende egoista è che io me ne frego, in fondo, sempre e comunque di quasi tutto e tutti. Ci sono pochisssime persone a cui voglio un gran bene, tolte quelle, per me il resto non conta niente!! mah... un bacione, Vale (mio vero nome)
comparo  06/11/2003 21:05:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cara Mia,
Sono felice che condividi il mio pensiero per quel che riguarda l'ego...ma sono turbato,mi spiego...è naturale che anche l'amore sia una forma alquanto mascherata di egocentrismo,ma,a mio avviso,è il fine dell'esistenza stessa...ora,spero che non ti offendo se sperimento un pò di poesia per descriverti l'amore,perchè credo che sia un mezzo necessario...
Amo,amo,amo e sempre amerò;amo,amo,amo e amerò per sempre.Ho amato,amo ed amerò...amo amare...amare è la chiave per amare la vita materiale...l'amore è un vortice trascendentale di emozione cosmica che ti sa trascinare ovunque e ovunque sarà amore...l'amore è la completezza di se stessi...è la consapevolezza di vivere e di essere unici,veri e grandi...è un abisso in cima all'Olimpo dei nostri sogni...l'amore è ciò che le parole non saranno mai in grado di descrivere a fondo ,nel dettaglio...perchè è un sentimento,ed è il più alto di grado...L'AMORE è IL TRONCO DELLA VITA,TUTTO IL RESTO SONO RAMI AI QUALI MI AGGRAPPO PER SFIORARE IL CUORE POSSENTE E AFFASCINANTE Di QUESTA PIANTA CHE CI FA VOLARE CON IL PENSIERO IN QUEL CIELO,QUEL CIELO BLU CHE DA SEMPRE SI PROTENDE INFINITO SOPRA NOI...COME PUò ESISTERE UN ALBERO PRIVO DEL SUO TRONCO E DEL SUO CIELO?...un giorno sono certo cheogni fragile foglia lascera il suo ramo per volare in alto,sempre più in alto fino a fondersi con quella distesa azzurra che credevano di conoscere e che poi sapranno di conoscere...
...Come avrai ben capito sono un sognatore...quando il sogno e la speranza si fondono insieme originano un qualcosa che trascende questo mondo...
che ne pensi della morte?La temi?
Invia una mail all'autore del commento The Jack  07/11/2003 01:22:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa pagina vale sicuramente più di un film.
Ma vi immaginate due giovani fare questi dialoghi in un film, quelli sarebbero stimoli.

Quando ho letto Zaratustra per la prima volta ero esaltato. Poi rileggendolo ne ho preso distacco. Eppure condivido moltissimo.

Ma poi penso che la filosofia è solo pensiero, affascinante, piacevole, ma non è la vita.

La vita è sicuramente anche ego, deve esserci.
Non è un peccato fare le cose per se.

Io so essere simpatico e intelligente, se voglio.
Se scrivo questo, divento automaticamente antipatico e chi legge cerca subito di dimostrare che forse non sono nemmeno intelligente.

Io sono simpatico e intelligente, a volte, altre volte nessuno delle due.
Ora ho messo un po' di modestia.
Così potrei apparire un po' più simpatico.

Ma cosa penso veramente?
Cosa mi interessa ... apparire o essere o dimostrare di essere?

C'è chi si accontenta di apparire.
Chi è, e non ha il bisogno di dimostrarlo (una sorta di illuminato).

E poi ci sono tutti gli altri che cercano di dimostrare che sono, ma per farlo devono in qualche modo "mostrarsi", rischiando di passare per uno che vuole solo apparire.

Ora basta che non so più cosa sto scrivendo.

Ci senrtiamo, mandami una mail Comparo che continuiamo il discorso.

Ad esempio, io non credo che noi non siamo anche il prodotto delle nostre scelte.
Le nostre scelte ci rappresentano!
Poi il bene è caos, il male è caos, ogni cosa è caos. Perchè ogni cosa ha infinite forme, infiniti modi, infinite conseguenze .... io dico sempre che uno dei più grandi doni della vina, è l'impossibilità di vivere 2 istanti perfettamente identici!

Se poi pensi alla polarità e tutto è caos, diventa naturale che poi, in una realtà dove tutto è caos, tutto è ordine, proprio perchè ciò che in disordine non si può separare dall'ordine.

Però non sono stato molto chiaro .. casomai ne riparliamo!

NOTTE!!


comparo  07/11/2003 18:03:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'uomo è un animale ed in quanto tale "necessita"...
...di bere...di respirare...di mangiare...
e poi,conformandosi ad una società data,
...di risaltare per le sue doti...credo che valga per tutti indistinatamente,per alcuni è più importante,per altri meno...
meno lo è,meglio è ...suppongo...
La modestia è un vincolo che ti impone la società che rispetto profondamente,MA,nel momento in cui si decide di filosofare,credo che si debba essere sinceri fino in fondo...
Innanzi tutto quando si parla di intelligenza,si dovrebbero distinguere sette tipi(intrapersonale,interpersonale,logica,musicale ed altre tre che in questo momento mi sfuggono...non so se è vero,ma FOCUS(di contenuti assai incerti)mi ha donato queste informazioni interessantissime...).
Ora,amo ballare(e sono bravino),amo suonare il piano(e sono negato),amo ascolatre la musica(ma solo certi tipi)...da questo posso definirmi intelligente "musicalmente"parlando...io sinceramente non lo so!E questo vale anche per gli altri tipi...
...quindi sulla base di una distinzione mi riesce difficile esprimere un parere oggettivo e concreto...in generale mi verebbe da dire...si,io mi ritengo intelligente,ma poi...questa intelligenza in realtà è una in particolare...il che falserebbe la mia consapevolezza si "superiorità"...
devo andare ciaooooooooooooo....azz sono davver in ritardo....scusa.....ciao
comparo  09/11/2003 18:25:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è questione che non è peccato fare le cose per se,perchè tutto lo si fa per se stessi direttamente o indirettamente...
MiaWallace  07/11/2003 01:30:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mmm...noto con piacere che abbiamo a che fare con un poeta qui!! Scherzi a parte, mi complimento per i versi! Anch'io scrivevo poesie, ma molti anni fa..e poi le mie erano tutte tristi o in*******!!:-) Ho capito benissimo che sei un sognatore, per questo secondo me i veri sognatori sono come te, non come i protagonisti di The Dreamers!! :-) Lasciando stare il solito the dreamers...vediamo...la morte, tu dici...beh, fondamentalmente mi fa molta paura, visto che non credo in d-i-o, e penso che essere morti sia come non essere mai nati, cioè non essere più nulla, non sentire più nulla eccetera...e siccome io adoro stare in questo mondo, adoro vivere eccetera, non ci devo pensare troppo, se no mi angoscio..in più il fatto che prima o poi si muoia a volte mi fa apparire stupido, frivolo e inutile tutto quello che faccio...questa è la mia visione "umana" e sentimentale della morte. Poi c'è quella filosofica, che è tanto bella in teoria, quanto difficile da accettare x consolarsi. Ebbene, dato che morendo non si prova più nulla non c'è motivo per cui la morte ci faccia paura, dato che non esisteremo più ( e questo mi sembra, correggimi se sbaglio, sia la visione di Seneca, che mi piace molto). Inoltre, mi piace pensare che la morte sia assolutamente giusta e necessaria per apprezzare la vita. So che sono cose ovvie, ma se pensassimo di vivere all'infinito, allora lì si che tutto perderebbe senso, diventerebbe ripetitivo, monotono e vuoto..la morte fa amare e apprezzare la vita, rende speciale ogni azione che facciamo...crescere e invecchiare ci fa cambiare, senza questi cambiamenti, che vita sarebbe? Per questo mi piace vedere la morte anche come cosa positiva, in teoria...in pratica però mi spaventa un sacco !!! E tu che ne pensi? Baci
MiaWallace  07/11/2003 01:31:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in-*************, era il misterioso vocabolo censurato
MiaWallace  07/11/2003 01:32:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh caspiterina non viene fuori neanche con il metodo delle lineette...ma che ....oh, per dindirindina qui ci si deve esprimere così se no ti censurano tutto!
Invia una mail all'autore del commento The Jack  07/11/2003 11:11:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
*** ** ** ** * ***** * ** * * * ***** ** **** ***.
****** **** ****** **** ******* ***** *******.

*** **** ****, almeno secondo me!
comparo  07/11/2003 17:40:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio per la definizione di "poeta" attribuita al sottoscritto,ma davvero non penso di essere "più"dotato di altri,anzi!Ognuno di noi è poeta e credo che l'unico ostacolo per esprimere questa dote innata sia la paura di non esserne all'altezza...è un pò come ballare,non tutti hanno il coraggio di "buttarsi"in mezzo alla pista tra la gente e sfogarsi,dimenandosi allegramente,dimenticando tutto ciò che lo circonda...anche questo a me riesce,non sto dicendo assolutamente di essere un ballerino,ma ciò non toglie che possa ballare spensieratamente...e così è per la poesia...amo poetare,così come amo ballare...poi se sono anche apprezzato per quello che faccio,tanto meglio!Detto questo,tento di esprimerti ciò che penso della morte(che è un pò sulla tua linea)...non è facile essere realisti ed allo stesso tempo ottimisti,daltrocanto l'uomo convive con la morte,o meglio con il pensiero di essa...vivere per morire...un bagliore nell'oscurità...un presente "brevissimo"schiacciato da un futuro angosciante(riferito alla vecchiaia) ed a un passato di nulla(riferito alla pre-nascita)...l'anello della felicità lo indossa colui che è libero...colui che non si lascia condizionare dal suo avvenire,che non imprime nella sua mente una realtà che mai "vivrà",che mai filtrerà con i sensi...(come dicevi anche tu,filosoficamente parlando)io,non sono certo di avere accettato totalmente questa verità e così "...andrò in paradiso..." certo , sono proiettato nel bene trascendentale...sfuggendo così dalle grinfie del male materiale...illusione?si...e no... ... tornando alla famosa citazione di un filosofo(Cartesio) che ritengo per altro la mia "luce"ispiratrice..."cogito ergo sum"...la realtà che esite la percepisco grazie al pensiero...qualunque essa sia...dunque, se impongo ad esso la vita eterna...essa esisterà in ogni caso...forse non vissuta...ma presente...come "scenario pacificatore"...sono le mie medicine..."l'amore incondizionato"e "la vita eterna"...(bada bene,che come te,credo che la morte sia necessaria,è un elemento fondamentale per descrivere la vita stessa,per godere dei singoli momenti di questa breve esistenza,MA!)molti filosofi sostengono che non sia possibile collegare...il materiale con il trascendentale...io invece ritengo possibile evidenziare dei tratti comuni...la soluzione è data dalla "dottrina dei contrari"eraclitea...infatti se è vero che il caldo lo si percepisce solo perchè abbiamo provato il freddo...è vero pure che il "male"...la costante sofferenza umana...è tale...come causa del "bene" futuro...cioè come fondamento senza il quale il benessere assoluto non potrebbe mai esistere...e qual'è il ponte che unisce questa vita all'altra?L'anima...ossia la copia del nostro "io"esistenziale...essa racchiude la nostra memoria...quindi il "male della vita materiale"che sarà fondamentale per percepire il "bene della vita trascendentale"... e D-i-o?CHISSENEFREGA DI D-I-O...D-i-o se esite...è l'anima della natura...l'anima dell'amore...l'anima dei silenzi...l'anima di tutte le anime...quindi onnipresente in noi...quindi..."noi siamo ***"...noi...esseri consapevoli...e gli animali?...i batteri...i globuli rossi...la piante...le scimmie più simili a noi...???Come possiamo infatti escludere gli altri esseri viventi per quanto piccoli e differenti da noi...per certi aspetti davvero "inferiori"...ma come possiamo?E poi vi è un quesito più devastante che sembrerebbe soffocare la totalità della mia filosofia riguardo alla morte...e un uomo?Durante la vita un essere umano perde col tempo le sue facoltà fisiche...indi anche quelle del cervello...e si metamorfizza in un alieno del suo "io-mondo",magari passando da genio a ebete malato di mente...cosicchè la sua personalità ne esce fuori distrutta...e la sua anima?come deve comportarsi?Deve forse trascurare dei periodi di vita?E i neonati che muoiono prematuramente?...che fanno?...che personalità avranno mai?...e ancora...saranno reincarnati?...booooooooooooooooooooo...sinceramente...evito di inoltrarmi ancor di più in queste "solite" domande...e affido il tutto al mio inconscio...che sta suggerendo al mio conscio...di vivere senza preoccupazioni di questo tipo come suggerivi pure tu...in quanto sono al di là della nostra portata...l'ipotesi...il ragionamento...il collegamento...gli ho fatti...ora mi affido al silenzio e alla quiete...e evito di incanalarmi nuovamente in questo "buco nero"che non lascia filtrare dall'interno verso l'esterno una luce effettiva...ciaoooooooooooooooooooooooooooooooo Mia,
bacinino con tanto affetto...
e che mi dici...non sei razzista o intollerante vero?Io,si...solo con gli intolleranti...comunque sarei sempre disposto ad ascoltarli ed a intrattenere un dialogo...non solo...ti dirò di più...la più bella conversazione che ho fatto è stata proprio con un RAZZISTA di quelli veri...un medico...che mi parlava di superiorità di alcune razze rispetto ad altre...(certo può essere vero,ma l'importanza è nulla!Ad esempio reputo le persone di pelle nera superior...perchè in un prossimo futuro ...il Sole sarà sempre più minaccioso e la pelle nera funge da ottima protezione solare...)...ciao....
MiaWallace  16/11/2003 18:50:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, è davvero molto bello parlare con te. Mi dispiace ma in questi giorni sono stata un bel po'impegnata e non ho trovato il tempo di risponderti. Anche ora sono di fretta, devo uscire, e come se non bastasse tra 4 giorni ho un esame! Ti scrivo appena posso. Scusa. Baci
comparo  19/11/2003 20:34:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cara Mia,sono contento che mi hai risposto,avevo perso la speranza...e capisco se non hai voglia di leggere l'ultimo mes.che ti ho scritto,effettivamente mi sono dilungato troppo!Credo che in tante parole l'ego abbia fatto la sua parte...nel senso che come te,sono appassionato della letteratura(dello scrivere e del leggere)e quindi capisco se ti ho dato una cattiva impressione...come di voler dimostrare qualcosa...in realtà...ciò che scrivo,dopo lo leggo in quanto è l'unico modo che ho per conoscermi...non tanto per autostima,seppur essa vegli su di me,come già ti ho accennato,quanto per tracciare un profilo chiaro del sottoscritto dal punto di vista psicologico...........................azz devo correre...ci sentiamo....ciao.....baci...
comparo  19/11/2003 20:39:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
che facoltà frequenti?
comparo  02/11/2003 01:06:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cara Mia,
nel leggere quest'ultimo tuo commento ho avuto la sensazione che tu ti senta "in trappola":ritieni che sia raro guardare un film trascurando i messaggi di fondo(politici),ma questo in realtà credo dipenda dall'individuo.Ad esempio il sottoscritto seppure sia nettamente di parte,nel momento in cui deve far fronte ad un film che tende a favorire la parte opposta,non si sentirà mai offeso,irritato o quant'altro,semplicemente "curioso".Perchè?In quanto le mie idee seppure siano in "divenire"sono abbastanza solide,con questo non voglio dire che mi "rifugio"dietro ad un fragilissimo muro di certezze,bensì ritengo di avere inquadrato ciò che proprio non può essere,ciò che veramente può risultare negativo...vedi,non ho la pretesa di identificare ciò che è "giusto",perchè è un opzione del tutto impossibile,(per la stessa relatività del termine,che appunto varia al variare del soggetto),invece tendo ad intuire quale sia la via meno sbagliata...
...quindi un film(politico)contrario al mio spirito democratico riformista,forse non lo approverò,ma ciò non toglie che mi possa affascinare per ragioni diverse,per alcuni(come te,se ho capito bene)che le ritengono secondarie(ragioni che hanno sempre e comunque a che fare con il coinvolgimento)...
...se ti dicessi che non credo nel bene e nel male come caratteristica umana,e ne sono fermamente ed arrogantemente convinto,ti starei ancora simpatico?.... ;o)
MiaWallace  02/11/2003 04:20:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione carissimo, se un film è bello, è bello indipendentemente dal messaggio politico o meno, che vuole trasmettere. Ma secondo me un criterio secondo cui valutare la bellezza o meno di un film non è se il messaggio ci piaccia o meno (come molti fanno, e talvolta, ammetto, l'ho fatto anch'io) ma COME si stato comunicato questo messaggio, ovvero se il film è riuscito a dirci quello che voleva, e se il modo in cui l'ha fatto è bello, cioè se è un modo che ci ha colpito, che è ben realizzato, che non diventa mai sopra le righe. Questo è l'importante. No, non ritengo secondarie ,quindi .ragioni come il conivolgimento emotivo, la vivacità del dialogo, il montaggio, la sceneggiatura, la recitazione degli attori e quant'altro, anzi. Volevo dire però che non è facile astenersi da un giudizio negativo su un film che trasmette idee molto diverse da quelle che abbiamo, ma che sarebbe, al contrario, giusto farlo. Per questo io adoro film che trasmettono sensazioni, emozioni o storie che non hanno nulla a che vedere con la politica o con determinate ideologie: perchè la loro bellezza è "pura", gira intorno al film in sè, è una bellezza senza scopo, che ci permette di astrarci dalla realtà e ci immerge in un contesto onirco, ci fa viaggiare, proprio come dicevi tu.
Se ho capito bene la tua posizione nel giudicare il giusto, la politica e anche le religioni è agnostica, nel senso che non ti pronunci perchè ritieni di non poter conoscere cosa sia giusto o sbagliato, vero o falso. E'un pensiero molto interessante, che, specialmente per quanto riguarda il credere in D-I-O personalmente condivido, in quanto nessun uomo ha gli strumenti per dire con certezza se esista o meno un d-i-o eccetera. Il confine tra giusto e sbagliato, come dici tu, è quasi impossibile da individuare. Ognuno può costruire la giustizia a modo suo, ma secondo me ci sono dei limiti ovvi oltre i quali un'azione diventa irrimediabilmente sbagliata, ovvero quando danneggia volutamente altre persone (tipo rubare, uccidere ecc) ma questo, come dicevo, credo sia ovvio. Per il resto hai ragione: non si può far altro che cercare di trovare le vie meno sbagliate, e procedere secondo ciò che poniamo come giusto, pur senza mai averne la certezza....
Giordy  30/10/2003 16:19:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sxo però ke nn vogliate dire ke questo film sia brutto...