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CATERINA VA IN CITTA' regia di Paolo Virzì

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kassovitz     5 / 10  25/10/2003 11:21:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi lascia un pò perplesso il nuovo di Virzì. La colpa principale del film è l'abbondante uso di luoghi comuni disseminati lungo tutta la durata del film: la realtà (presunta) del paesino sfiora a volte l'assurdo (lo conosco, o penso di conoscerlo bene Montalto di Castro), visto come una comunità unita, mediocre, volgarotta, immacolata e simpaticamente pettegola (la scena della tombola è raccapricciante). Anche il personaggio principale, Caterina, sembra non sfuggire a questo registro. Diciamolo francamente: le ragazzine ingenuo-campagnole di paesino di simpatici bifolchi non esistono più (o quasi). Invece, non vorrei giudicare la realtà delle classi "nobili" della Roma bene, in quanto non conosco pienamente questa realtà, anche se però a voler essere pignoli, pure qui puzza un pò del solito luogo comune (fosse stato un liceo, vabbè, ma già alle medie si è in quel modo?)Anche la famiglia che lentamente "impazzisce" (sembra che da un momento all'altro Castellitto inizi a dire alla moglie "Wendy, luce dei miei occhi" come un Jack Nicholson de 'noantri) sembra più una forzatura: ma una volta perso il lavoro del padre, perchè non ritornare al candido paese, invece di restare intrappolati nella disumana Roma?Sono dei masochisti?
bimbo  28/10/2003 17:21:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caterina, più che un'ingenua campagnola d'altri tempi, m'è sembrata proprio la vittima di una nevrosi familiare assolutamente attuale. Con quello sguardo angosciato, il cuore in tumulto, la malinconia in ogni suo gesto, è quanto di più lontano vi sia da uno stereotipo agreste tipo heidi. Ma non è che Virzì ti ha rubato una fidanzata?
kassovitz  30/10/2003 12:13:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oddio, a me piaceva di più la "zecca" romana... cmq a distanza di una settimana, venendo di nuovo in questo spazio dedicato a "Caterina va in città", mi sento di ammettere di essere stato un pò severo con questo film... non è un capolavoro, certo, ma nemmeno un film insufficente, quindi, per quanta importanza abbia un voto, ora gli darei un 7...
bimbo  30/10/2003 18:02:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo è un atteggiamento intelligente e onesto che ti fa onore! Comunque io son tornato a vederlo ieri sera con altri amici e amiche. Chissà perché loro si sono divertiti un sacco e ridevano a crepapelle, io invece ho avuto i lucciconi per quasi tutto il secondo tempo.
Afterhours  31/10/2003 19:02:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Venerdi sera ho assistito alla prima tarquiniese di "Caterina va in città", il film di Paolo Virzì girato tra Montalto di Castro e Roma.
Il film in sè non è male, ma ho avuto la sensazione che si trattasse di un immenso luogo comune. Il mio giudizio resta positivo, anche se da montaltese non posso proprio essere soddisfatto. Montalto non è davvero un paese "chiuso" e non sarebbe stato difficile arrivarci dal momento che, essendo un posto di mare, noi abitanti siamo spesso in stretto contatto con "gente di città". Facendo autocritica, potrei anzi ammettere che i giovani di Montalto sono tra quelli che nell'interland viterbese hanno più di tutti "la puzza sotto il naso".
Mi sembra estremamente "stereotipato" dunque descriverci come se fossimo gli abitanti di "Cellere" (senza offese).
Da sottolineare per la serie "chi lo conosce lo sa", la pregevole interpretazione di Uccio, di gran lunga superiore ai vari Amerigo, Ciavattinni, Don Walter, ...
Complessivamente il film di Virzì mi è piaciuto.
Giordy  30/10/2003 16:35:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma si,ricordiamo ke è basato sull'adolescenza,e in parte x questo nn è un brutto film..
misia  25/10/2003 12:43:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao kassovitz,
io conosco bene la realtà cittadina, soprattutto quella milanese e romana, vivendoci! Ti assicuro che i ragazzini d'oggi sono stati descritti alla perfezione, davvero bene. Si alla medie ormai sono già così, ti sembrerà strano ma le generazioni sono sempre più premature, io stessa mi stupisco ogni volta che li vedo in giro, a mio parere sono una realtà triste. In città gira così purtroppo, io parlo di Milano e Roma, le conosco bene e proprio per questi loro aspetti ci vivo sempre meno bene. Si probabilmente il personaggio di Castellitto fa una scelta estrema, ma quanto lo capisco!
Il regista descrive benissimo la figura della radical chic come la mamma di Margherita, o la figura dei destroidi come le compagne *****tte di Caterina. Davvero.
A presto
papagna  27/10/2003 18:04:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me ti sbagli... La descrizione delle pischelle delle medie è sconcertante. Non sono cosi', almeno non ancora e te lo dice uno che di anni ne' ha 17...
Giordy  27/10/2003 20:18:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nn so ora tu dove abiti,ma dove sto io è proprio come dice Misia. Ho quasi tutti amici pariolini o zecche,poi ci sono le varie sfumature,come i coatti,le s****te,gli alternativi,come dice la scena nel film in cui caterina viene "interrogata" da quel ragazzo con cui scambia la merenda.Oggi questa sembra essere la realtà degli adolescenti,anche se secondo me nn è il massimo..però contenti loro..
maurizio  28/10/2003 01:43:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non abito a Roma, ma confermo: anche dalle mie parti alcuni, già alle medie, sono caratterizzati in modo simile. Magari non se ne trovano tanti insieme nella stessa classe, e forse è questo che dà l'impressione di falso. Ma si può considerare una "licenza poetica", no?
MiaWallace  28/10/2003 18:07:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sulla storia dei radical chic hai proprio ragione, la descrizione è perfetta ed è bello che finalmente in un film qualcuno l'abbia messo in evidenza. Anche la ragazzina figlia del deputato di An mi ricorda tanto una mia compagna di liceo, anche lei figlia di un politico, che mi trascinava in sfarzosi ricevimenti e mi faceva togliere certi indumenti che indossavo perchè "inadeguati" alla situazione...del resto però ho trovato che in effetti comportarsi così in terza media sia un po' eccessivo, di solito è al liceo che vai alle feste eccetera, in più i personaggi in generale sono troppo caricati, troppo stereotipati, così come appunto Caterina che viene dalla periferia è troppo stile Heidi..no? Il film lascia l'amaro in bocca, ma soprattutto resta in sospeso una questione: è davvero così impossibile come vuol far credere Virzì contare qualcosa avvalendosi solo delle proprie forze? E ancora: bisogna per forza contare qualcosa nella società? Non è possibile convivere con le proprie idee, scrivere libri solo per il gusto di scriverli ed essere felici con quello che si ha, senza apparire in tv, al Maurizio Costanzo Show? Io credo di sì.
Giordy  29/10/2003 12:40:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io volevo ricordarti che è sempre un film, e nonostante ti assicuro che oggigiorno nelle scuole di Roma c'è questa situazione, è logico ke essendo un film i personaggi sn studiati, lavorati ed esagerati! Anche se fosse stata finzione, le attrici sn state bravissime! Secondo me questa commedia è riuscita veramente bene a Virzì, complimenti!
MiaWallace  30/10/2003 01:44:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sulla bravura degli attori niente da dire, hai ragione. Caterina è particolarmente brava, secondo me. Anche la Buy. Per il resto, certo che si tratta di un film, ma come ho già scritto, secondo me è facile cadere in critiche quando si mette in scena un tema "scottante" e vecchio come il mondo: il conflitto destra-sinistra...per questo il film rischia di essere banale e un po'alla Muccino...sbaglio?
Giordy  30/10/2003 16:34:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bè ma queste due tendenze politiche le vediamo sotto le vesti delle due ragazze"amiche" di Caterina,ke magari vogliono anche ironizzare il film ke in parte parla di politica facendoci notare i diversi comportamenti,i diversi luoghi in cui passano il tempo..ke il film sia banale? Nn saprei,ma immedesimandomi in quell'eta,quindi verso i 13-14 anni nn vedo perchè già si debba parlare di una politica seria,..trovo più divertente il fatto che Virzì l'abbia espressa sotto i punti di vista di 2 adolescenti.
MiaWallace  30/10/2003 17:06:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, ma le due tendenze politiche secondo me non sono esaminate soltanto sotto il punto di vista delle adolescenti, il che poteva essere simpatico...infatti nel film si vede anche il comportamento dei genitori, il loro modus vivendi eccetera...la scena del ricevimento dove tutti cantano "Duce, Duce!" è un esempio di come la politica nel film non sia fatta vedere solo sotto l'occhio delle ragazzine, ed è questo a mio avviso che rischia di renderlo inevitabilmente banale, o comunque criticabile...
Marco61  01/11/2003 00:32:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Criticabile ok,ma banale nn credo...
MiaWallace  01/11/2003 02:42:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La banalità secondo me sta già all'interno della scelta del tema destra e sinistra...cosa si può dire ancora di nuovo su tutto questo? Mentre devo riconoscere che l'unica cosa originale è stato il commento iniziale del ragazzino, che intrepellato dal prof, dice: secondo me quelli di destra sono quelli poveri, e quelli di sinistra quelli ricchi e intellettuali. Questo è un punto di vista molto particolare, che Virzì riprende mostrando che anche se di sinistra, la compagna di classe di Caterina in fondo non è diversa dalla figlia del deputato di An: entrambe hanno una posizione sociale...per il resto, le altre rappresentazioni del mondo della destra e della sinistra mi sono parse banali. Ma è soltanto il mio punto di vista, niente di che!