caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

BOO - MORIRE DI PAURA regia di Anthony Ferrante

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Jolly Roger     4½ / 10  17/04/2013 10:16:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il titolo di questo film meriterebbe un trattato, ma di psicologia.

"Boo – morire di paura" (ma che razza di titolo è mai questo?!) somiglia un po' allo zio birbone che tutti hanno avuto da bambini, quello che si nasconde dietro alla porta, spunta fuori di colpo e ti fa "BOO!". La prima volta che ti fa sto scherzo idiota, ti spaventa a morte. Poi il giorno dopo te lo rifà. E il terzo giorno, ancora.
Inizi quindi ad aspettartelo e ovviamente non ti spaventi più. Però lui, imperterrito, continua, te lo rifà anche il quarto giorno, e poi il quinto giorno, sempre lo stesso scherzo, e così via. Finché inizi a fingere di spaventarti, solo perché lo compatisci. Quando poi te lo fa l'ottantaduesima volta, ti vien voglia di tirargli addosso una pinzatrice.

Più o meno è quel che succede con questo film: ci sono un paio di cose che ti fan saltare sulla sedia, o comunque ci van vicino. Bellissimo, ad esempio, l'inizio, che fa il verso a Scream riproducendone la scena iniziale con qualche variante, davvero ottimamente riuscito. Poi ci sono alcune scene che meritano perché sono fatte bene, aiutate dall'ambientazione veramente ottima: il reparto di malati di mente abbandonato è davvero molto... "horror" ! Non è realistico come quello di Session n. 9 ma molto più inquietante e ricorda, per certi versi, l'ospedale di Silent Hill 2 – quello del gioco, non il film.

Comunque, dopo la prima mezz'ora si ha l'effetto che ho descritto sopra: inizi a capire che il film non si regge su una vera e propria storia, diciamo che non c'è sostanza, aggiungiamoci pure che gli attori recitano da cani. Il cattivo, poi, fa paura quanto un misto tra un dentista e il fantasma formaggino. I protagonisti, quando non sono impegnati a dire sciocchezze, si sparano addosso fra loro come bestie in preda al panico. Quando non si sparano addosso, si sciolgono.
Ma non si sciolgono nel senso che si sciolgono, per dire, sentimentalmente. No, si sciolgono per davvero, liquefatti proprio. Ma perché?! Boh. Non si sa, nemmeno lo si capisce.

Fondamentalmente, questo film è una grande esercizio stilistico, che sapientemente mette insieme situazioni, atmosfere, colpi di scena finalizzati a dare uno spavento allo spettatore, creare quello che è il classico "salto sulla sedia". Ho detto sapientemente perché, secondo me, la tecnica c'è, quel che manca è la sostanza, le idee. Peccato!