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MYSTIC RIVER regia di Clint Eastwood

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frine     8½ / 10  21/09/2006 00:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che questo scomodo e inquietante film necessiti almeno di una seconda visione. Quando lo vidi al cinema mi lasciò l'amaro in bocca non solo per la sua crudezza, ma anche (e soprattutto) perché la ragionevole aspettativa di veder trionfare la giustizia viene duramente frustrata.
L'ho rivisto stasera e ovviamente mi ha lasciato di nuovo l'amaro in bocca, ma credo di averlo capito meglio. E' possibile che alla base del film ci sia una morale 'calvinista', fondata sul principio della predestinazione e quindi, in sostanza, anti-morale (perché nega il libero arbitrio). Ma in realtà restano varie chiavi di lettura: Davie è un disgraziato perché segnato dalla tragica esperienza infantile, oppure è, semplicemente, un 'predestinato'?
Il terribile percorso umano di Davie può destare pietà, ma d'altra parte l'autolesionismo del personaggio è innegabile. Il confronto con Jimmy (piegato e straziato anche lui, ma molto più forte e deciso) non può che vedere Davie perdente. Fra i due si inserisce Sean, il terzo amico d'infanzia, divenuto uomo di legge. Sean è un investigatore abilissimo, ma bastano pochi attimi di ritardo per vanificare uno dei fini più importanti del suo operato. La sua intelligente indagine porta alla soluzione dell'enigma, ma non scongiura la nuova, incalzante tragedia.
Il confronto tra Jimmy e Sean è eloquente nella sua laconicità. Sean intuisce i terribili eventi svoltisi parallelamente alla propria ricerca, comprende le ragioni 'umane' dell'amico, ma questo non implica, da parte sua, connivenza o favoreggiamento. Nella parata finale, Sean guarda Jimmy in modo ambiguo: non promette nulla, o comunque niente di più di una breve dilazione.
Come sempre, le donne svolgono il loro ruolo: parteggiare incondizionatamente per il marito/compagno, ovvero dubitare di lui fino a distruggerlo. Un marito 'forte', anche se delinquente, rassicura più di un consorte debole e ambiguo.
Eccellente la fotografia, incisive le riprese, magnifiche le interpretazioni (nell'ordine: 1) Sean Penn 2) Kevin Bacon 3) Tim Robbins). In conclusione, un film maiuscolo, anche se poco simpatico, come spesso quando il regista è Clint Eastwood.



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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  21/09/2006 00:45:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccellente.
frine  21/09/2006 01:00:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film o il mio commento? ;-)
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  28/09/2006 09:15:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Entrambi, ovviamente!
quaker  21/09/2006 22:07:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravissima Frine! Ho letto il commento senza badare a chi lo avesse scritto. Poi ho visto il nuo nick. Sai veramente leggere un fim.
agentediviaggi  12/03/2007 22:26:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Son d'accordo con tutto, ma non con la grandezza delle interpretazioni. Prima viene Robbins, poi gli altri due. Interpretare una persona distrutta dall'esperienza della pedofilia non è facile affatto.