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MYSTIC RIVER regia di Clint Eastwood

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Spotify     8½ / 10  28/05/2018 23:24:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Grandissimo film di Clint Eastwood con un cast stellare.
La trama in se non è nulla di particolarmente originale, ma quello su cui il regista indaga davvero, è il legame e le vicende tra i tre protagonisti, i quali da giovani sono stati segnati da un fatto che ha cambiato per sempre le loro vite.
La storia si svolge a Boston e ha come personaggi principali tre ragazzini, Jimmy, Dave e Sean. Un giorno, mentre il trio sta giocando in mezzo alla strada, irrompe un auto con due uomini all'interno. Dalla macchina scende uno degli uomini, apparentemente un poliziotto, che rimprovera i ragazzi, i quali si erano messi a incidere i propri nomi su del cemento fresco, e poi porta via con se Dave. In realtà i due uomini sono dei pedofili e Dave resterà loro prigioniero per quattro giorni prima di riuscire a scappare.
Dopo 25 anni, il trio, ormai adulto, non è più legato come una volta, sopratutto a causa di quanto accaduto a Dave. Un giorno, una ragazza viene uccisa e, delle indagini, se ne occupa Sean, che è diventato un poliziotto. La giovane ammazzata è la figlia di Jimmy, il quale giura di uccidere l'assassino di sua figlia, mentre, nel frattempo, Sean, svolge le indagini. In tutto ciò, Dave, cerca di stare vicino a Jimmy per fargli provare a superare il terribile momento. Nel ricercare l'omicida della figlia di Jimmy, il passato dei tre uomini tornerà a galla con inaspettate e drammatiche conseguenze.
All'apparenza, o per lo meno, durante la prima parte, il film si struttura secondo le regole del giallo classico, ovvero un omicidio e la conseguente ricerca dell'assassino.
In realtà, Eastwood vuole raccontare molto di più, perché, il delitto che avviene nella pellicola è, soltanto un pretesto per raccontare, in maniera celata, passato e presente dei tre protagonisti.
Il regista, nel fare questo, è davvero bravo, in quanto, man mano, inizia ad analizzare ogni personaggio sempre più a fondo, e più passa il tempo, più vengono fuori nuovi tasselli che vanno a formare l'intricato puzzle che vede i coinvolti i tre ex-amici.
Per fare tutto questo, Eastwood si avvale di una caratterizzazione dei protagonisti straordinaria. I tre attori, sono diretti egregiamente, risultando estremamente realistici.
Tim Robbins ne è la prova. Eastwood riesce a tirar fuori dall'attore, tutto il malessere che si possa provare per aver subito, da bambino, violenze sessuali. Difatti, ogni volta che Robbins compare, il film, già cupo di per sé, lo diventa ancora di più.
Il director, comincia pian piano a setacciare, a studiare il passato dei soggetti, collegandolo poi col presente, in modo tale da farci capire perché, ad esempio, Dave, ogni giorno che passa, diventa sempre più strano.
Viene indagato anche il passato di Jimmy Markum, passato che si scopre non essere esattamente immacolato.
Ed Eastwood, prima ancora che regista, si pone come spettatore primario, il quale inizia la sua indagine tra mille quesiti, tutti necessitanti di una risposta.
Successivamente, il regista pone noi astanti normali, come i detective di tutta la vicenda, conducendoci in un vero e proprio labirinto.
Con "Mystic River", il regista ci pone di fronte al seguente dilemma: quanto è labile il confine tra buono e cattivo?
Se Sean Devine è, per forza di cose, l'unico vero buono del film, Jimmy e Dave, ci sono presentati come due soggetti compresi nel limbo. Loro agiscono solo in base alle proprie emozioni, incuranti se le loro gesta siano giuste o sbagliate. Magari, sono giuste sotto alcuni punti di vista, ma sbagliate sotto altri. Ed è qui, appunto, che Eastwood annulla completamente il confine tra essere buono e essere cattivo.


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Il ritmo, è ben scandito. In maniera lenta ma, al contempo, diretta, vengono fuori nuovi pezzi che, alla fine, vanno a comporre il complesso mosaico finale. In questo caso, è da elogiare il metodo narrativo di Eastwood, il quale trova il modo di raccontare sia tutta l'indagine che si svolge attorno all'omicidio, che il vissuto dei protagonisti.
Proprio su quest'ultimo punto, c'è un'ulteriore scelta registica davvero azzeccata. Il director non si concentra in maniera ossessiva sul passato dei personaggi, ma lo narra in maniera velata. Eppure, paradossalmente, è il proprio il trascorso di Sean, Dave e Jimmy ad essere protagonista. L'omicidio che avviene ad inizio pellicola, è solo il principio.
Alcune scene restano impresse, come ad esempio il confronto finale tra Jimmy e Dave. In questa sequenza, Eastwood da il meglio di sé, riuscendo innanzitutto a tirare fuori il meglio dagli attori, e poi, attraverso le singole inquadrature e l'uso della luce, crea una scena, per quanto cruda, di magistrale bellezza. Da notare come il regista illumini solo metà corpo dei protagonisti, lasciando l'altra metà nell'ombra, quasi metaforicamente.
L'atmosfera è opprimente, tetra. E lo spettatore ne risente fin da subito, perché quella che il regista mette in scena, è una storiaccia, senza momenti distensivi, senza perdono e che ha al centro, una delle cose più brutte che l'essere umano possa perpetrare, ovvero, la pedofilia. Personalmente, alla fine della visione, ero parecchio scosso.
La fotografia è fantastica. Contribuisce moltissimo a creare l'atmosfera freddissima che si respira. I toni sono gelidi, tendenti al grigio-blu, e si mantengono così per tutto il tempo.
La scenografia è come la fotografia, cupa e fredda. Il quartiere di Boston dove il film è ambientato, ci è mostrato spesso durante in notturna, come se si trattasse di un posto che nasconde molti segreti.
Eccezionale la colonna sonora. Enfatizza molto le scene più emotive.
Il cast è fenomenale. Eastwood non poteva scegliere attori migliori per le interpretazioni.
Sean Penn è pazzesco, magari non molto appariscente, ma è cosa voluta. Bastano un'interpretazione dei dialoghi spaziale e delle espressioni magnetiche per far si che l'attore di Santa Monica, faccia una recitazione indimenticabile. Nei 5 minuti che vedono Penn protagonista con Robbins sulla riva del "Mystic", il buon vecchio Sean è incredibile. Oscar sacrosanto.
Tim Robbins è inquietante. L'interprete recita in una maniera che mette i brividi, in tutti i sensi. Robbins, riesce a far provare all'astante, col solo sguardo, cosa significa aver subito quel genere di abusi, da ragazzino. Garantisco che sono sensazioni bruttissime. Ed è proprio in questo che Robbins è superlativo e infatti anche lui, vince un oscar meritatissimo.
Kevin Bacon è forse, del trio, quello che colpisce di meno, anche perché relegato ad un ruolo un po' più classico. Però, alla fine, anche lui fa il suo onesto lavoro.
La sceneggiatura, per quanto ottima, poteva essere, secondo me, un filo più dettagliata in certi punti, specie nell'ultima mezz'ora. C'è qualcosina che viene un po' arrotondata. Nulla di irreparabile comunque. L'impianto narrativo funziona, strutturato benissimo. I dialoghi sono sempre coinvolgenti, pur essendo piuttosto tipici, ma non per questo, banali. Ben orchestrati i colpi di scena. Eccellente la stesura dei personaggi.

Conclusione: senza dubbio, uno dei migliori film drammatici degli ultimi 15 anni. La perfetta sintonia tra regista e cast, tira fuori un vero gioiello. Non me la sento di definire "Mystic River" un capolavoro, ma, ci va davvero vicino. Se ancora non l'avete visto, guardatelo il prima possibile, non ve ne pentirete!