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KILL BILL - VOLUME 1 regia di Quentin Tarantino

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Boromir     8½ / 10  08/01/2023 00:57:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Basterebbe la sequenza iniziale in bianco e nero, un primo piano dirompente del volto sciupato di Uma Thurman a consacrare Kill Bill come uno dei tanti apici della carriera di Quentin Tarantino, un'epopea di violenza e vendetta lunga tre ore e mezza in due parti con cui il regista di Knoxville è tornato in sala in pompa magna nel 2003, dopo la poco esaltante ricezione del sottovalutato Jackie Brown.
In Kill Bill, la storia di vendetta (scritta con piglio e il giusto pathos) è un pretesto per un magnifico esercizio di stile che trabocca di feticci tarantiniani e ripropone il palleggio temporale tra passato e presente che aveva fatto la fortuna di Le iene o Pulp Fiction. Kill Bill è una montagna russa sensoriale che mira a stordire lo spettatore, invadendo lo schermo di mille dettagli che conquistano lo sguardo tra fiotti di sangue e momenti di strepitoso umorismo nero.
Come sempre accade in un film di Tarantino, la colonna sonora è di livello (blues, motivi giapponesi, Ennio Morricone) e il cast ampio e ricco di grandi talenti internazionali dai quattro angoli del mondo. La novità è che se fino a quel momento i lungometraggi del regista spiccavano per clamorosa attenzione per la coralità, in Kill Bill tutto gira attorno alla protagonista Uma Thurman, sempre presente anche quando non lo è, alla sua miglior prova da attrice.
Kill Bill globalmente stupisce per la maturità raggiunta da Quentin Tarantino nell'uso del mezzo filmico, il quale gli consente di scrutare l'azione sempre dal punto di vista giusto, di baloccarsi con piani-sequenza tutti da gustare o con zoom a schiaffo degni degli spaghetti western di Sergio Leone. Questa maturità poi si è tradotta pure nell'acuta contaminazione tecnica del corto animato sull'ascesa del personaggio interpretato da Lucy Liu tra i ranghi della yakuza, vero e proprio film nel film. Questo primo atto si caratterizza per ritmo più caotici e deliranti, in cui la frenesia dell'azione coreografica sfocia spesso e volentieri nello splatter più puro. L'anima di Kill Bill – Volume 1 è perfettamente riassunta dallo smisurato e feroce impatto scenico del combattimento a colpi di katana contro gli "88 folli", uno splendido omaggio alla struttura da videogame di L'ultimo combattimento di Chen con Bruce Lee.