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STRANGER THAN PARADISE regia di Jim Jarmusch

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Hal Dullea     2 / 10  26/07/2008 13:56:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I due commenti che precedono il mio sono pressoché perfetti nell'analisi, e ricordano quantomeno che Jarmusch può essere compreso e giudicato solo partendo come minimo da quest'opera seconda, altro che DBL, Dead Man, Ghost Dog o il Broken Flowers di domani sera in tv. Già qui c'è tutto l'armamentario dei limiti del regista: minimalismo e road movie nella loro accezione peggiore. Sopravvive l'idea della frammentazione filmica, non tanto con dissolvenze incrociate attraverso un nero, ma con dei veri e propri inserti di pellicola non girata fra una scena e l'altra. La sensazione è quella d'un recupero della fenomenologia europea fino alle teorie della mente secondo le quali noi RICOSTRUIREMMO memorie e ricordi in base alla nostra specifica vena FABULATORIA. I celebri tempi morti di quest'autore indicherebbero perciò anzitutto una simile presa di posizione filosofica, ancora oggi plausibilissima.
Si salva pure il titolo davvero originale, tanto da meritarsi d'essere l'unica locandina che ho appesa in camera. E un punto in più rispetto al mio consueto 1.

Mauro Lanari
Hal Dullea  18/10/2008 02:56:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kater 17/10/2008 20.52.55 » Rispondi
Fantastico Mauro! Ma peccato che questo è un film e questo è un sito per commentare i film e quindi l'arzigogolo, non il fenomeno psichiatrico.

P.S. guarda che l'hai capito tutti che metti gli 1 per farti notare.

Jellybelly 17/10/2008 22.12.00 » Rispondi
In realtà mette gli 1 su filmscoop perché imdb gli aveva chiesto di diventare il presidente del sito, ma lui ha rifiutato per umiltà.