L'apporto di Moore alla saga si nota subito. Si cerca di dare un taglio abbastanza netto con i precedenti da una parte senza snaturare la natura stessa del prodotto. Moore da questo punto di vista è perfetto per il suo aplomb molto british al personaggio di 007 e l'ironia sale in maniera sensibile. Belle sequenze d'azione come l'inseguimento sui motoscafi per un prodotto che strizza molto l'occhio agli americani come ambientazione, mitologia voodoo e le strade di Harlem dove la blaxploitation imperversava in quel periodo. Adesso non saprei se un film del genere dove i neri sono i cattivi ed i buoni bianchi potrebbe sembrare come minimo controverso, ma l il villain Kotto funziona bene senza le manie di grandezza di Blofeld. Si lascia ancora vedere bene, senza contare poi il must della canzone Live and let die di Paul McCartney.