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LA TRAVIATA regia di Franco Zeffirelli

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  15/03/2007 19:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alla fine degli anni Quaranta il cinema italiano, tra Neorealismo e romanzo rosa, tra tentativi di feuilleton e farsette popolari, tento' vanamente di sposare il mezzo cinematografico al melodramma, attraverso le opere liriche (il migliore? forse "I pagliacci" - 1949 - con la Lollo alle prime armi).
Negli anni ottanta, Zeffirelli - che non a caso è tra gli autori piu' celebrati di opere nei teatri italiani - tenta di recuperare quell'antico retaggio, muovendosi come un Carmine Gallone dei nostri tempi.
Per quanto io non ami particolarmente il genere, nè sia bendisposto verso il regista, devo dire di essere trovato "coinvolto" (non so quanto positivamente) dalle vicende di Violetta e dalla prova superba (come sempre del resto) di Domingo.
Pero' onestamente il barocchismo, la ridondanza, il pathos e struggente drammaticità dell'opera sono ben altra cosa - anche per chi non ne resta immediatamente soggiogato - in un palcoscenico.
E' l'enfatizzazione di uno stile che ha la forza antipatica di vestirsi (imporsi) come "autentica conservazione artistica" rispetto al resto.
Del resto, l'immenso Visconti ha giustamente evitato di cedere ad operazioni del genere, contrariamente all'"allievo".
Un esempio di come a volte teatro e cinema restino inconciliabili