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IL GRANDE CAPO regia di Lars von Trier

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fidelio.78     5 / 10  12/07/2009 16:12:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi reputo un estimatore del regista danese che ho sempre ritenuto un passo avanti. Qui, invece, la sua stravaganza gli si ritorce contro in una commedia sciatta e prevedibile, senza alcun gusto estetico e autocompiaciuta in una svolta narrativa postdogmatica filomultimediale.
L'idea stessa dell'antiregia (?) con una serie di inquadrature (quasi) casuali, scelte tra quelle proposte da un computer regista/montatore non è innovativa, ma stupida. Perché far scegliere al caso computerizzato ciò che è stato preordinato dal regista? Se il computer avesse scelto anche il taglio dell'inquadratura, allora forse, si sarebbe potuto parlare di un avvicinamento a Pasolini nella volontà stessa di tranciare i fili della tecnica, invece così resta una insensibile direzione artistica che annoia dopo pochi minuti. Anche lo script sembra pesacare tra idee a caso mischiando concetti interessanti , come la paura dell'isolamento del comando, a riflessioni sulla teatralità della vita e dell'uomo come personaggio senza però riuscire ad approfondirne nessuno, mancando dello spessore necessario.
Paradossalmente questo film dimostra come invece la tecnica sia necessaria, proprio perché questa commedia scialba sarebbe potuta essere pungente e sagace, divertente e amara, invece di inconcludente e presuntuosa se dietro la macchina avesse avuto Wilder, anziché un comunissimo HAL9000.
Ed ecco la verità sull'errore dell'autore: non si può fare qualcosa che tende a screditare ciò che inveci cerchi di dimostrare di essere ad ogni tua mossa. Rusilti falso, precostruito, come un film diretto/montato da un computer. E lo stesso ardore è mancato all'autore che, tronfio di se, abbandona la passione per l'idea credendo che basti il proprio genio markettaro a salvarlo.
Ma si sbaglia.
Questo film non inganna (quasi) nessuno.
Il voto non scende oltre una certa soglia perché, per quanto lo si possa giudicare severamente, si deve rispettare l'idea di base e alcune trovate che salvano dalla disfatta una commedia altrimenti noiosa.