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1997 FUGA DA NEW YORK regia di John Carpenter

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chry2403     8½ / 10  07/02/2010 19:04:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono pochi i film che diventano di successo senza che alla vigilia se ne avesse la benché minima intenzione e speranza, ma si possono contare sulle dita di una mano quelli che diventano dei culto come questo.

Carpenter è sicuramente uno registi più anticonformisti e di successo del mondo, e questo film ne è uno dei più alti esempi: è tra le migliori pellicole futuriste decadenti mai girate. Uno dei maggiori pregi è la tensione, palpabile dall’inizio alla fine senza cadute degne di nota.

Splendida la musica principale dello stesso Carpenter, dà la giusta inquietudine e degrado per accompagnare il film in tutta la sua lunghezza, inoltre la cadenza pronunciata fa l’occhiolino al conto alla rovescia di Jena.

Gli effetti speciali sono decisamente scarni, d’altronde all’inizio degli anni Ottanta non è che si potesse fare molto di più e comunque il budget era limitato, ma il successo è ancora più rilevante perché è tutto da attribuirsi al genio del regista ed anche agli attori in ottima forma. Eccellenti i tormentoni “chiamami Jena” e “ma non eri morto?”.

Curioso come nel 1981 Carpenter abbia previsto una situazione così degenerante come descritta nel film di lì a pochi anni (16 per la precisione, il film è ambientato nel 1997), di primo acchito si potrebbe dire che sia stato un po’ sprovveduto, poteva infatti ambientarlo dopo 30 o 50 anni, ma è probabile che abbia voluto mandare un monito al mondo a causa delle continue tensioni nucleari di quei tempi. Poco opportuna la scelta di atterrare sulle Torri Gemelle, ormai crollate, ma ovviamente in questo caso Carpenter non ne ha colpa.

Tutto bene quindi? No, ci sono varie imperfezioni, l’impressione è che il film non sia stato curato a dovere ed alcune situazioni potevano essere più verosimili (tipo quella del ponte minato nel modo poco credibile a macchia di leopardo, per il resto delle incongruenze rimando alla lista dell’utente “Zanibo” del 01/04/2008). Infine l’idea di istituire un carcere su tutta Manhattan è a dir poco assurda, decisamente troppo forzata.

Con questa pellicola il regista ha creato uno dei più carismatici anti-eroi della storia del cinema, diventato una vera e propria icona, aiutato anche dalla magistrale interpretazione di Russell, uno dei maggiori motivi del successo del film, bravissimo nell’impersonificare Jena (Snake nella versione originale) dandogli il giusto mix di cattiveria, sguardo oscuro ed atteggiamento da criminale menefreghista.

Van Cleef personalmente non mi è sembrato eccellente, diciamo che ha fatto il suo compitino, ma il suo sguardo cinico e freddo è ormai un marchio di fabbrica e va bene per tutte le stagioni (e per tutti i tipi di film). Tra gli altri nota di merito per la simpatia dell’italo-americano Borgnine (il tassista, vero cognome Borgnino), ma vengono tutti eclissati dal grande carisma di Russell.

Assolutamente da vedere per chi ama i film d'azione.