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1997 FUGA DA NEW YORK regia di John Carpenter

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Mr Black     10 / 10  11/10/2003 21:45:39 » Rispondi
Non molti a mio parere riconoscono l'importanza che questo film ha avuto per il mondo del cinema e soprattutto per il genere science fiction! Non molti danno a "1997" il posto che si meriterebbe nell'olimpo dei film immortali; nell'olimpo in cui vengono messi tutti i film di Kubrick o i grandi giganti del passato. Ma 1997, nella sua semplicità, è entrato silenziosamente nel cuore di molti e ne ha lasciato il segno.

Il film presenta una trama semplice ma non banale, degli scenari indimenticabili, un futuro (perché no?) probabile, una fotografia azzeccata (soprattutto nelle scene più buie), una colonna sonora claustrofobia ed allo stesso tempo epica, una regia eccezionale ed un grande, inimitabile, Kurt Russel.
Forse il nostro attore non brilla di bravura come De Niro o Pacino, non azzecca tutti i ruoli ed i film della sua ormai lunga carriera cinematografica, ma... riuscireste ad immaginarvi un altro attore con la benda sopra l'occhio? Sicuramente no! Prima di Rambo e Terminator c'era lui, il grande Jena Plissken ("Snake" nell'originale), cinico, monosillabico, sporco, anarchico, ghignante, uno dei primi esempi di antieroe, non certo da imitare ma affascinante come gli antichi paladini senza macchia e senza paura. E se Jena si limita a dire poche parole, queste sono entrate certamente nella storia del cinema (chi non si ricorda il suo "Chiamami Jena!").

Lee Van Cliff, qui relegato ad una piccola parte, non è poi da meno, ma si sa che i riflettori non sono puntati su di lui. New York, poi, pullula di tanti piccoli personaggi che ci mostrano come l'umanità sia allo stesso tempo squallida ma consapevole di un destino che non ha un perché, di un mondo che deve essere salvato da uno dei suoi scarti, dal ragazzo più cattivo, ex eroe di guerra tradito dalla propria patria ed emarginato dalla società. Naturalmente viene da chiedersi quale sia il posto peggiore esistente sulla terra: la società bigotta ed allo stesso tempo proibizionista o l'inferno in cui viene mandato Jena, dove allo stesso tempo l'uomo è libero da ogni catena ma prigioniero dei propri istinti animali.

Quel genio di Carpenter ha ormai siglato il suo eterno capolavoro, guadagnandosi un posto fra i registi più amati e talentuosi di tutti i tempi, ma allo stesso tempo dovrà convivere con il suo film più riuscito, forse consapevole di non poter riuscire a girarne un altro simile.

E New York? Beh, non sarà più la stessa, dopo aver assistito al futuro che l'aspetta e all'uomo che la dominerà in una sola notte.