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VENGA A PRENDERE IL CAFFE' DA NOI regia di Alberto Lattuada

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THE_FEX84     8½ / 10  08/06/2008 17:11:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendendo spunto dal celebre testo di Piero Chiara"La spartizione",Lattuada descrive l'immoralità e il bigottismo che emergevano nel racconto,con le armi del grottesco:grazie all'utilizzo di questo registro,riesce a sottolineare l'ipocrisia di certi personaggi dalla mentalità provinciale e ingenua,che accettano di tutto pur di ottenere ogni genere di bisogno materiale,e soddisfare i propri piaceri fino a ieri contenuti.Il personaggio di Tognazzi incarna l'ingordigia di fame e di sesso repressa negli anni,ed esplosa come un fuoco d'artificio dopo la conoscenza delle tre sorelle Tettamanzi(anch'esse represse sessualmente,queste ultime se possibile in misura maggiore)trovando in ognuna di queste delle parti fisiche attraenti(esemplare la scena dove Emerenziano taglia una mela marcia in tre parti,salvando le parti meno peggio)che gli danneggeranno inevitabilmente la sua già non eclatante condizione fisica.Emerenziano(taciturno provincialotto desideroso di sistemarsi,tutto casa e lavoro,capitato in un harem di zitelle assatanate)è l'emblema delle aspirazioni medio-basse di un italiano che definire medio sarebbe già esagerato,dato che si tratta di un personaggio d'altri tempi involgarito nella mentalità,non molto intelligente ma furbastro,destinato a una fine patetica proprio come lo erano i suoi modi di reagire alla vita.Uno dei migliori film di Lattuada(acido e cattivo come non mai),in un film che può essere interpretato sotto diversi punti di vista,ma che mantiene in ogni caso intatta la sua denuncia contro un certo tipo di squallido provincialismo piccolo-borghese,utilizzando le armi della satira feroce della commedia all'italiana del periodo.