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IL PRINCIPE D'EGITTO regia di Brenda Chapman, Steve Hickner, Simon Wells

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Dom Cobb     9 / 10  21/02/2015 00:28:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mosè, affidato in tenera età dalla madre ebrea alle acque del Nilo per sfuggire alla strage ordinata dal Faraone d'Egitto, viene trovato e adottato a corte, crescendo insieme al fratello Ramses. Venuto a conoscenza delle sue origini, Mosè fugge nel deserto, dove, tempo dopo, viene chiamato da Dio per portare il suo popolo schiavo verso la libertà...
Come secondo lungometraggio d'animazione, la Dreamworks si distacca del tutto dal precedente Z sia nello stile che nei contenuti: non più uso del computer, ma classica animazione a mano, sebbene mescolata a sofisticate tecniche digitali, né commedia avventurosa, ma trasposizione di una delle più importanti vicende narrate nella Bibbia. La cura per una buona realizzazione è maniacale, tant'è vero che vengono chiamati in causa studiosi di tutte le etnie e religioni collegate alla storia dell'Esodo. Non si bada a spese per far diventare realtà uno di progetti che Katzenberg, fondatore degli studios, aveva in mente di realizzare da molto tempo.
Il risultato è Il principe d'Egitto, e approcciandomi ad esso per la prima volta, dichiaro qui ed ora che si tratta senza dubbio di un'opera maestosa, ottimamente concepita e realizzata altrettanto bene; è, a suo modo, anche un'operazione molto coraggiosa, in quanto pone al centro della scena un genere di storia che non era mai stato preso in considerazione nel genere prima d'ora.
Partendo dal lato tecnico, è evidente fin da subito il massiccio dispiego di mezzi, che si mostra sotto forma di animazioni spettacolari, un sapiente uso della telecamera virtuale e uno stile visivo nel complesso meraviglioso: certe inquadrature delle città e dei monumenti, ma anche semplicemente del deserto, sono capaci di restituire tutta la grandiosità di quei maestosi luoghi, mentre strepitosi effetti speciali danno vita alle dieci celeberrime piaghe in sequenze mozzafiato.


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L'impianto narrativo, sebbene improntato su un andamento in cui fa capolino lo stile musical in stile Broadway, funziona sorprendentemente bene, reggendosi su un approccio insolitamente crudo e tragico per un film d'animazione: sono pochi i momenti in cui ci si concede all'ironia e alle gag facili, tutti per lo più contenuti nella prima parte, e a farla da padrone sono scene in cui campeggia un forte senso di drammaticità, come si conviene a un film che è biblico prima di tutto il resto.


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Ma il motivo per cui funziona è perché ci si concentra sui personaggi e sui loro rapporti: il trio di registi (Brenda Chapman, Steve Hickner e Simon Wells) prende l'elemento della fraternità fra i due personaggi principali e lo rende saggiamente la chiave di lettura di tutto il film, elevando ulteriormente la già non indifferente carica drammatica data da un cast di grandi voci e una solida sceneggiatura. A ciò si aggiunge un altro tema, affrontato a viso aperto senza utilizzare neanche una parola, assai delicato, ossia l'ambiguo concetto di giustizia divina.


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Inoltre, se c'è una ragione per cui l'impianto debitore del musical non risulta fuori posto, è perché non solo la colonna sonora di Hans Zimmer, ma anche le canzoni stesse risultano complementari alla storia, piuttosto che inserite a forza, e per di più sono memorabili e d'effetto anche a sé stanti, sebbene una o due possano risultare non necessarie.


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Nel complesso, Il principe d'Egitto è un mezzo capolavoro, lo dico senza fronzoli: non fosse per quel paio di momenti in cui canzoni non indispensabili si mettono in mezzo alla narrazione piuttosto che avanzarla, sarebbe un film perfetto, ma anche così, si tratta di un lungometraggio assai superiore alla media. Da rivalutare assolutamente.