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APOCALYPTO regia di Mel Gibson

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Sidewinder     9 / 10  08/01/2007 21:46:11 » Rispondi
Oggi finalmente dopo una "lunga" attesa di 3 giorni ho visto l'ultima opera di Mel Gibson. La scelta della lingua originale ancora una volta offre una immedesimazione eccezionale, ha fatto bene quindi Mel a ripetersi in questo.
Il film comincia con scene di vita di routine nel villaggio del protagonista, un villaggio ancora tranquillo e pacifico. Poi inizia l'odissea. Per la vicenda basta soffermarsi qui, altre parole sono da spendere su come il regista inscena questa storia e sulle immagini che propone. Come stile riprende un po' da La Passione, ma questo film si può dividere in due parti, una prima parte più cruda e realistica negli usi e costumi dei Maya, con tratto più documentaristico, che vede al centro il trasporto dei prigionieri verso la città Maya più evoluta per essere sacrificati. La seconda parte è più prettamente cinematografica ed è qui che il film diventa un action/adventure; la telecamera fluida corre nella foresta seguendo i personaggi, soggettive, telecamere da dietro gli attori, ritmo incessante e molto sostenuto, la noia non giunge mai, io stesso avrei voluto che durasse di più il film.
Il film è di ottima fattura, ci sono almeno un paio di scene veramente potenti e suggestive, ancor più di quel che Mel ci ha donato con il suo film precedente, per fare qualche esempio la scena dei sacrifici umani, quella della cascata e il finale (un finale molto emozionante per il montaggio e le musiche utilizzati). L'importanza di Apocalypto sta fondamentalmente nell'offerta di un cinema potente, nuovo e personale, un film che non vuole essere una lezione di storia, ma che ci immerge in un mondo antico, affascinante e brutale, quindi se lo vediamo in quest'ottica la licenza storica che si è preso per raccontare il finale è totalmente inifluente (anche se poi si tratta di qualche anno, quindi anche storicamente non fa grossi danni).
Menzione a parte gli attori, tutti presi sul posto, e molto bravi, convincenti ed espressivi.
Il film è un viaggio metaforico tutto centrato su questo "nuovo inizio" più volte citato nel corso della pellicola.
Infine, ci sarebbe da scrivere un libro sulle innumerevoli polemiche (inutili tra l'altro) che si sono scagliate contro il ritorno di Gibson, osteggiato ancora una volta per la sua visione della storia, una Storia brutale e senza compromessi; dopo aver girato la Passione ora ne siamo ancora più certi sia del messaggio che si porta dietro il regista sia dei motivi per cui viene attaccato: ha trattato anche questa volta di una civiltà violenta perchè non conosce il messaggio cristiano, e per di più ha scardinato il mito del "buon selvaggio" che ancora ci viene propinato da storici e intellettuali figli di una storiografia illuministica. Ma per questi argomenti come ripeto ci sarebbe da scrivere libri, e non è questo il luogo adatto.
Tornando alle mie impressioni sul film: è questo il cinema che piace a me, girato in modo perfetto, fresco e che sappia trasmettere emozioni, e questo film mi ha tenuto con la pelle d'oca in molti punti.
Consigliato a chiunque voglia fare un viaggio in una civiltà enigmatica ed affascinante.