phemt 7 / 10 19/01/2007 10:31:07 » Rispondi La prima mezz’ora è qualcosa di folgorante… Una locations, scarna ed essenziale, due attori (poi tre), stile asciutto, regia perfetta e il tutto porta ad una atmosfera morbosa, malata, deviata, politicamente scorretta, cattiva, incestuosa, disturbante, marcia e sporca… Poi nella seconda parte il film si perde in parecchie forzature, scene inutili, personaggi che appaiono e scompaiono in 2 minuti e risvolti improponibili (come fa uno così ad essere scarcerato perché ritenuto riabilitato?)… Per fortuna in questa seconda parte non mancano momenti gustosamente divertenti e grotteschi, peccato che pian piano il film sembri prendere la strada del ridicolo… De Heer mostra chiaramente di saperci fare con la macchina da presa (superba la scena in cui per la prima volta lui sale sul palco, con quello splendido gioco di luci), mostra ampio coraggio in alcune scelte, e anche una grande profondità, come quando entrano in scena i ragazzi portatori di handicap comunque trattati con grande rispetto… La parte finale sembra migliorare e diventare interessante, con lui che trova una donna che è l'immagine speculare della madre, e quindi ci sarebbero i presupposti per una buona chiusura del cerchio, ma il finale non convince pienamente e in un film del genere a parere mio ci sta pure abbastanza male… De Heer dà chiaramente l’impressione di dare un significato fisico al detto partire a razzo e finire a … Vabbè si è capito, peccato! Questo film sarebbe potuto essere davvero un grande piccolo gioiello, resta comunque un opera coraggiosa e assolutamente da recuperare, di un regista che sembra purtroppo (come il film in questione) essersi perso per strada… Una menzione speciale va all’eccellente Hope, il bravissimo protagonista…
kowalsky 20/06/2007 23:39:12 » Rispondi Condivido proprio tutto... e scrivi davvero molto bene
phemt 21/06/2007 14:36:20 » Rispondi Grazie mille Kow!