kowalsky 8 / 10 02/01/2007 22:38:55 » Rispondi Anni Cinquanta: Einsenstein è morto, e il grande cinema di Regime (con tutti i suoi difetti e pregi) non esiste piu'. Difficilmente un film di Einsenstein assurge a piccolo successo popolare, mentre in quel decennio accadde qualcosa di insolito: due film di guerra - invero bellissimi anche se fautori di un lirismo tutt'altro che in linea con la cinematografia sovietica - hanno riscosso un buon successo occidentale di pubblico. I film sono due: "quando volano le cicogne" (1957) e "La ballata di un soldato" un anno dopo.
Il giovane Vladimir Ivachev ricopre il ruolo del protagonista, un ragazzo come tanti partito per il fronte dove "si è fatto onore". L'Eroe non è pero' colui che si copre di tante medaglie, ma nelle vicissitudini in cui. quasi come un'obbedienza Divina, spirituale, è espresso qualcosa che va ben oltre il tema vetusto dell'eroismo_ emblematica la sequenza finale, dove gli affetti familiari diventano tasselli definitivi (ma anche tardivi) del proprio cammino umano.
Puo' sembrare un film insolito, questo, ma vi assicuro che è bellissimo: credo proprio che Tarkovskji l'abbia visto e amato, anche se il suo cinema esplora "il sacrificio" e le traiettorie dello spirito in modo certo piu' simbolico e metaforico.
"La ballata di un soldato" è invece un film semplicissimo, e non a caso ha conquistato gli spettatori occidentali: egli esprime la "bellezza" dell'animo umano mai distorta o estinta dalla crudeltà della guerra.
Un film che ancora oggi puo' dire molte cose sul concetto di "eroismo" senza bisogno di ricorrere a profanazioni e agiografie prestanti, ma spesso atte soltanto alla spettacolarizzazione del ruolo o di una divisa