Credo sia un film talmente estremo (in tutti i sensi), volgare e forte nel linguaggio da potere oggi scioccare i fan di Benigni che certo si aspetterebbero il folletto danzante che cita poesie e battute argute... ma non il diavolo sottoproletario che sciorina insulti diretti verso nessuno e tutti al limite della coprolalia. Volgarissimo, certamente, e con una comicità surreale crudele e ancestrale come i contadini e giovani alla deriva che Bertolucci (il fratello di Bernardo) ci mostra: ragazzi che perdono la giornata a masturbarsi, o al cinema porno, che perdono il tempo... Eccezionale e coraggiosa Alida Valli nel ruolo della madre. Ma è tutto il film ad essere molto forte, e se lo è anche a 35 anni di distanza dalla sua uscita un motivo c'è. Non ci si stupisce che fu un flop, né che della carriera di Benigni venga raramente citato. Ma il suo Cioni Mario rimane un personaggio per molti versi unico nel panorama cinematografico italiano, al di là di Johnny Stecchino o Il Mostro... una delle sue interpretazioni migliori perché rappresenta la sua anima infernale, in parte autobiografica e in parte no, ancora rozza, alla deriva, immatura. Ci vuole anche questo.