tylerdurden73 6 / 10 08/01/2015 11:54:50 » Rispondi Capitolo apripista della saga dedicata ai cavalieri templari dal volto scheletrico assetati di sangue. Condannati al rogo per la loro dedizione a culti satanici, secoli dopo tornano a mieter vittime tra le suggestive rovine di un antico villaggio adagiato nella campagna spagnola. Debolissimo lo spunto di partenza: l'avvenente turista Betty, infastidita dagli atteggiamenti dei suoi compagni di viaggio, si getta da un treno in corsa trovando riparo in un luogo abbandonato, dove, a sua insaputa, i templari-zombie nottetempo effettuano le loro scorribande. Assorbito il colpo per tale assurdità il film di Armando De Ossorio non risulta poi così pietoso, sicuramente trattandosi di un b-movie mostra tutti i limiti del genere con una trama spesso incoerente e una recitazione di basso rango fiaccata da dialoghi piuttosto stupidi. Tutto sommato però i momenti cruenti non mancano, inoltre convincono i ralenty ideati dal regista spagnolo combinati con una certa capacità nel creare atmosfere lugubri. Graditi infine i chiari omaggi all'home-invasion di romeriana memoria ripresi con ancor più radicalmente nel capitolo successivo. Niente male il finale pessimista, a molti ricorderà quello proposto qualche anno dopo da Giuliano Carnimeo nel bizzarro "Quella villa in fondo al parco". Da promuovere l'idea degli zombie a cavallo, ciechi e quindi guidati unicamente dall'ascolto dei rumori circostanti compresi i battiti del cuore delle vittime.
Vitichindo 08/01/2015 14:57:41 » Rispondi Mah, io ho sempre pensato che percepissero le anime delle loro vittime. Infaqtti non li considero neanche dei veri e propri zombie (nel senso stretto della parola) ma bensì li associo più a degli spettri.