quadruplo 7½ / 10 26/03/2007 15:01:59 » Rispondi Anche se in molti lavori (Birds people in China, Rainy dog, etc..) Miike dimostra di essere un regista a 360 ° riguardo alla capacità di trattare qualsiasi tematica in maniera piu' canonica rispetto ai suoi più famosi successi, quando entra nella sfera dell'esagerazione e dell'irrealtà da sicuramente il meglio di sè.
E' questo avviene anche in questo deadly outlaw:rekka. Le autocitazioni in questo film sono tantissime: il protagonista (un sempre grande Riki Takeuchi) ricorda Rikuo di Graveyard of honour, altre sequenze si avvicinano ai primi due Dead or Alive (e Agitator, che devo ancora vedere), il cast è preso quasi interamente da Agitator e Graveyard of Honour.
Il film, fino all'ultima mezz'ora, non offre niente di nuovo alla filmografia di Miike: yakuza movie (fatto bene, per carità) con tradimenti, complotti, sparatorie, etc..Ad un certo punto il regista sferza improvvisamente nelle mie sfere preferite e ci regala delle sequenze fantastiche fino al tripudio finale. Rock'n roll!
La sparatoria finale con lancia missili contro fanta-mitragliatrice ha un significato più profondo di un semplice regolamento di conti con armi improponibili. Dal momento nella sauna dove i due protagonisti "buoni" ricordano i vecchi tempi da ragazzi, Miike usa lo strumento della nostalgia e del ritorno all'infanzia per sdrammatizzare e per mostrare l'evolversi della storia come se si trattasse di una battaglia tra bambini. L'eccitazione per la scelta delle armi, il sorriso sulle labbra quando si trivellano di colpi, il fatto di rimanere vivi e di ritrovarsi subito dopo a ridere e scherzare, sono tutti elementi che dimostrano la volontà di dare una dimensione fanciullesca e scherzosa al film. Come lo è anche la scena finale con il boss Sanada!!