LoSpaccone 8 / 10 30/08/2009 17:18:51 » Rispondi Un bel dramma in costume dalla trama semplice ma costruito in maniera impeccabile, molto curato nella ricostruzione ambientale e raffinato nel ritratto psicologico dei personaggi. Il racconto è tutto incentrato sul personaggio protagonista, reso magnificamente dalla De Havilland, eloquente già solo con gli sguardi (in questo mi ha ricordato la Bergman di “Angoscia”), in più c’è l’ammirevole capacita di Wyler di registrarne il graduale cambiamento e di adeguare a questo i toni del racconto, passando con estrema naturalezza da un inizio vivace e leggero ad un finale oscuro e ossessivo.