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MASTERS OF HORROR 2: IL CANNIBALE regia di Peter Medak

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ilSimo81     5 / 10  30/03/2011 20:46:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per partecipare al funerale della nonna deceduta, Mike si trasferisce nella sua villa, insieme alla bella moglie e alla giovane figlia, una ragazzina timorosa della sua ombra. Nella cantina, in mezzo a ciarpame e vecchi ricordi accumulati dal nonno, c'è anche un inquietante ritratto di George Washington. Per puro caso, Mike scopre che il ritratto nasconde un segreto misterioso e apparentemente incredibile, che però fa molta gola agli abitanti del paese. E "fa gola" letteralmente, visto che presto viene alla luce una storia di cannibalismo che potrebbe addirittura sconvolgere la storia dell'America.

Ancora una volta pessima la scelta del titolo italiano, un presuntuoso ed altisonante "Il cannibale" che, invece di colpire lo spettatore rapendone l'interesse e incutendogli timore, gli induce il fastidio di suggerire da subito dove andrà a parare la storia, togliendo la curiosità iniziale.
Peccato perché la storia che in sé non è poi neanche tanto male: un interessante intreccio tra una particolare rivisitazione della storia americana e l'insana abitudine del cannibalismo.
Peccato anche che per questa storia non ci sia un adeguato supporto.
Prima di tutto non ci sono personaggi, ma attori: non si hanno davanti personaggi realistici, ben delineati e ben interpretati, ma persone che stanno visibilmente recitando, a tratti con una teatralità eccessiva, senza arrivare a colpire e coinvolgere.
Inoltre, le premesse horror assumono presto tratti più leggeri, rendendo l'episodio una commedia horror. In questo senso si spiegano molte cose: le battutine di alcuni abitanti del paese, la sciocca patriottica ostinazione di Mike nel voler difendere il segreto del quadro, lo sconcertante finale da commedia satirica.
L'unico tratto seriamente apprezzabile è la breve riflessione sulla storiografia, che verte sull'eterno ed inconciliabile conflitto tra il riportare eventi realmente avvenuti e la narrazione strumentalizzata che spesso viene fatta da storici non imparziali.

Consigliato soltanto a chi, diversamente dal sottoscritto, apprezza il genere commedia horror.