caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SUNSHINE regia di Danny Boyle

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Adriano Lotito     7 / 10  23/11/2007 18:52:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sunshine è uno di quei film che raramente di vedono ai giorni d’oggi. La storia è di per se banale, il sole che si spegne e il racconto della spedizione che ha l’obiettivo di riaccenderlo con una carica nucleare dalle abnormi dimensioni. Ma questa è una scusa per permettere al regista inglese Danny Boyle (Trainspotting) di mostrare la psicologia dei vari personaggi e soprattutto di farci vedere delle immagini e dei colori che non hanno bisogno di essere interpretate. Un film che segue la filosofia estetica di Kubrick, fin dall’inizio si notano le atmosfere di 2001, ma anche la psicologia difficile e pesante di Tarkovskij.
La regia e la sceneggiatura non hanno intoppi e questa è merito di una delle più grandi stelle del cinema inglese. Le musiche sono belle e la fotografia all’interno dell’astronave è straordinaria. Forse gli effetti speciali non sono il massimo per noi che siamo abituati a vedere i kolossal di Hollywood ma non è questo l’importante. Le scene d’azione non sono molto entusiasmanti e piene di tensione e il finale è un po’ noioso. Le scene più belle sono quelle in cui la nave è avvolta nel silenzio e là si può ammirare il vero cinema: il cinema in cui le immagini, anche se non necessariamente legate da un filo logico, prevalgono sulle parole.
Un film difficile non solo da guardare ma anche e soprattutto da interpretare. E qui il merito va tutto agli attori tra cui spicca la nuova star Cillian Murphy (Batman begins e Breakfast on Pluto) che offre un’interpretazione intensa e magistrale. Degni di nota anche gli altri “compagni d’avventura”: Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh e Troy Garity in particolare.
Sunshine è un film da non dimenticare, non solo perché non se ne vedono spesso dei simili, ma soprattutto perché rappresenta in qualche modo il “vero” cinema: il cinema delle immagini.