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L'ARTE DEL SOGNO regia di Michel Gondry

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Terry Malloy     6 / 10  01/06/2011 10:41:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delusione totale per un regista che, dopo Eternal Sunshine, mi aveva commosso.
"L'arte del Sogno" (velo pietoso sul titolo inglese) è un past(rocchio)iche di onirismo, visionarietà e sentimento. Ma addormenta, e anche tanto. Una noia mortale. La sufficienza è data da alcune trovate geniali e dall'apprezzamento della tematica di fondo, ossia la difficoltà di una relazione in cui ci sei solo tu. E il tuo mondo mentale, bellissimo, ma mentale. Se la tematica del "Ricordo" era stata legata cerebralmente e magistralmente da Gondry nel già citato capolavoro con Carrey, qui non si vede alcun filo conduttore e i contenuti sono immersi in una nebbia (più una polvere che una nebbia, ma fa lo stesso) che francamente alla lunga stanca. Sarebbe poi banale ricondurre appunto al tema della visionarietà questa confusione contenutistica, ma allora mi chiedo che senso abbia il film. Per sognare mi basto io, non mi serve di vederlo sulla scena. Appunto il pregio di Eternal Sunshine era di guardare secondo un'ottica nuova, onirica e celebrale, la dimensione del Ricordo, il ricordo che fa soffrire, per la mancanza (per es) dell'Altro. Ma qui? Cosa c'è di tutto questo? A me è sembrato un polpettone di immagini neanche fatto troppo bene.
Guardando al giudizio "Non male, potrebbe essere migliore". Esatto.