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LA RICERCA DELLA FELICITA' regia di Gabriele Muccino

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Invia una mail all'autore del commento finazio     5 / 10  31/01/2007 17:34:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo due biglietti gratis della Coop, dei film in programmazione avevo già visto tutto quello che mi interessava. Dovevo scegliere tra questo e Apocalypto, ma Gibson come regista mi ha sempre fatto l’effetto guttalax e quindi ho scelto il male minore. L’ambientazione anni Ottanta è perfetta, richiamata anche dalla grana grossa della pellicola. La fotografia superba. Will Smith…. Bah, vediamo. Si è autoprodotto il film che dovrebbe regalargli l’Oscar per il miglior attore e molto probabilmente ci riuscirà. Se accadesse non sarebbe certo un furto, che sia bravo è indiscutibile e la sua recitazione non è stata rovinata neanche da Muccino, che altrove ha dimostrato di essere regista solo perché riesce a far diventare tutti isterici “alla Buy”, dalla Sandrelli ad Accorsi. In questo film il Muccino-Touch si nota solo in un paio di sequenze-confronto tra moglie e marito, ma per fortuna non gli è stato consentito di strafare. Se proprio Smith non dovesse spuntarla con l’Oscar alla recitazione potrebbe tentare quello al podismo, visto che per tutto il film non fa altro che correre, per di più gravato dall’assurdo macchinario che dopo mezz’ora non tolleravo più di avere davanti agli occhi. Curioso trovare accanto a Smith, nel ruolo del figliolo, il vero bambino di Smith. Emozionante vederli dormire assieme al cesso pubblico, al ricovero per barboni, mangiare alla mensa dei poveri, anche perché a fine riprese immagino si tornava in alberghi a dieci stelle e mezza. I soldi. Ecco, la ricerca della felicità. Ecco cosa insegnare ai nostri figli, ed a quello di Smith per primo. Cos’è la ricerca della felicità? La ricerca dei soldi. Abbiamo voglia di sbatterci sulla ricerca di riscatto, sulla dignità umana… Senza soldi le mamme se ne vanno, ci lasciano soli coi papà pieni di debiti, ed il riscatto comincia coi soldi. Soldi soldi soldi, ecco la morale americana, ecco la democrazia che si esporta in tutto il mondo. Infine la bella colonna sonora. Muccino ha voluto un unico italiano con se in America, il suo fido Guerra, figlio dell’ottimismo che è il sale della vita, che confeziona una superba colonna sonora. Tanto bella che è uguale a quella di “Forrest Gump”.
lollolandi  12/02/2007 12:56:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido in pieno tutto, ottimo commento. Il voto è appena appena troppo alto...
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  31/01/2007 17:38:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande Finazio!Ottimo commento,concordo totalmente,tranne sul voto a mio avviso troppo generoso! ;)
shu_romanov  31/01/2007 20:44:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ok...i soldi non danno la felicità..non riesco, vorrei essere del tutto d'accordo con te ma nn ci riesco proprio; non sono avida, solo attualmente disoccupata e sono stanca di sentire che i soldi non danno la felicita'.e' vero, e' colpa dei tempi, della pochezza di spirito che spesso adesso ci circonda ma senza soldi non si puo' essere felici. intendo senza il denaro per mangiare, per l' affitto, per il cinema, perchè no.. (intendo con questo il denaro per coltivare il tuoi interessi, i tuoi talenti, per curarti pezzettini di anima con i libri, la musica)se riesci a essere felice quando arriva la fine del mese, la sciura ti sta col fiato sul collo per l'affitto, e puoi contare solo su tanti lavoretti occasionali che non sai se ti copriranno tutte le spese, fammi sapere come fai che vengo a lezione di spiritualità da te.
Invia una mail all'autore del commento finazio  31/01/2007 22:39:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cara Shu, non volevo fare lezioni di spiritualità, anch'io ho una sciura sul collo a fine mese e non sono tanto ingenuo da pensare che i soldi non danno la felicità, che la prima cosa è la salute e così via. Mi riferivo solo ai principi basilari della politica americana, che alla faccia della Dichiarazione d'Indipendenza di Jefferson è dollarocentrica. E soprattutto non tollero che certe lezioni di sopravvivenza siano fatte da registi miliardari, attori miliardari, produttori miliardari.