caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA RICERCA DELLA FELICITA' regia di Gabriele Muccino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
eccehomo     4½ / 10  21/01/2007 21:16:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Muccino con la storia del film non ha avuto nulla a che vedere.Ad Hollywood la maggior parte delle pellicole prodotte dalle majors hanno sceneggiature che definire di ferro è un eufemismo per cui la sceneggiatura di "La ricerca della felicità" non è stata minimamente dovuta all' "intelletto" dell'italiano.L'ha chiamato Will Smith, imponendolo alla produzione e mettendogli in mano lo script (che probabilmente comprendeva anche il tipo di inquadrature da utilizzare, cosa non inusuale in una sceneggiatura di Hollywood), e gli ha fatto girare sto film banalotto, scontato come Studio Aperto e piatto. Smith in effetti è bravo e anche il suo pargolo, ma siamo alle solite: il mito della seconda opportunità che viene SEMPRE offerta agli uomini di buona e tenace volontà d'America, l'apologia del sistema meritocratico americano in cui i capufficio sono buoni e paciosi, il lavoro duro paga e l'happy-end è quanto meno dovuto. Non si tratta di essere antiamericani, nè antimucciniani, nè razzisti, si tratta di aver visto tanto cinema: "La ricerca della felicità" è la solita zuppa in salsa hollywoodiana. Mi piace definirlo come la versione reaganiana de "La vita è meravigliosa".Quest'ultimo, però, è uscito in tempi in cui aveva un senso lanciare determinati messaggi e, in ogni caso, non è così inutilmente consolatorio, per alcuni non lo è proprio, quanto la creatura hollywoodiana di Muccino. Come tutti i blockbuster senza valore "La ricerca della felicità" durerà poco tempo e poi scomparirà, a meno che i markettari dell'accademy non decidessero di prolungargli l'esistenza con una statuetta. Che la fiera della banalità abbia inizio.