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DEJA' VU - CORSA CONTRO IL TEMPO regia di Tony Scott

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Amnis     4 / 10  26/04/2012 14:53:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Disamina sui caratteri del dominio mediale.
Quello macroscopico che i poteri forti detengono su di noi, certo: i nostri movimenti sono costantemente incastonati nella memoria digitale di satelliti, circuiti chiusi, Google cars, camere che dapprima esercitano il proprio sguardo sulle strade, poi si insinuano al di qua delle nostre mura domestiche, sedimentandosi infine nel nostro privato. Immanenti. L'abolizione della riservatezza ci è stata imboccata subdolamente, spacciata per trionfo tecnologico e apogeo dell'utilità, del benessere. E questo film con tutta l'ingenuità che possa portare con sé un action-movie da quattro soldi non fa che fotografare (appunto) ciò che a suo tempo era già in atto e oggi è un dato di fatto già digerito dai nostri organismi soggiogati e privi di autorità.
Ma Deja-vù è anche una riflessione su ciò che avviene nella faccia opposta della medaglia, fra la plebe e in particolare su come il popolino somatizza gli stimoli indotti dalla fruizione dei media stessi: lo spettatore mai come prima non può essere più mera entità passiva; non riesce più semplicemente a subire il prodotto (l'agente federale che non può rimanere a osservare il crimine già compiuto), sente la necessità - anzi, come il nostro Denzel Washington: la pretesa - di poter plasmare in prima persona il medium (quindi, nell'intradiegesi filmica, il passato e il tempo), anche se non ne comprende pienamente i meccanismi alle fondamenta. Con risultati - per noi e per il nostro eroe - non sempre gloriosi.
Un riflesso quindi - anche se grossolano e annacquato dal tipico idealismo hollywoodiano - del cosmo post-moderno in cui la nostra civiltà vive, con quell'illusione di edulcorare i confini fra dominatore e dominato, fra creatore e fruitore.