Jellybelly 9 / 10 29/11/2006 13:39:06 » Rispondi Dopo una sere di prove discrete, Guillermo Del Toro sforna il suo capolavoro. "Il labirinto del Fauno" è il secondo capitolo di una trilogia di racconti fantastici ambientati nella Spagna franchista durante la seconda guerra mondiale ed aventi per protagonisti dei bambini, il cui primo capitolo è stato "la spina del diavolo". Laddove però "la spina del diavolo" difettava di compattezza, "Il labirinto del fauno" eccelle in ogni minimo dettaglio, risultando perfetto in ogni piccolo accorgimento, e regalandoci un fantasy che difficilmente verrà dimenticato. Perfetto il connubio tra tecniche digitali, mai invadenti, e trucco vecchia scuola, straordinario: nascono così i personaggi del fauno e dell'"Hombre palido" entrambi interpretati dall'ottimo Doug Jones. In particolare, la sequenza nella sala del banchetto è carica di tensione ed avvincente come raramente visto in precedenza, ed il personaggio che la anima ha un fascino di terrore degno di restare a lungo nella memoria collettiva. Ottimo poi il lavoro di ricerca circa le radici della mitologia classica da cui Del Toro ha mutuato il Fauno e la Mandragora: il primo, conosciuto anche come Satiro, era secondo il mito un essere silvestre metà uomo e metà caprone, grande affabulatore ma infido ed incostante; la Mandragora invece, le cui capacità rigeneranti sono citate anche nella genesi, era considerata una pianta antropomorfa dalle proprietà magiche. Le fate, intese come folletti alati di dimensioni ridotte, provengono invece dalla tradizione fantastica anglosassone. La dimensione fiabesca rappresentata da questi personaggi è in netto contrasto con la realtà della guerra, incarnata nel capitano Vidal e nel suo cinismo; emblematico come la piccola Ofelia (ottima la citazione Shakespeariana) preferisca rifugiarsi tra le braccia e le storie di un essere mostruoso dai modi ambigui piuttosto che rimanere al sicuro delle mura di pietra dell'avanposto in cui vive. Visivamente molto crude ed efficaci, poi, diverse scene che Del Toro dirige con maestria assoluta: su tutte
quella in cui il capitano uccide i due presunti militant rossi, in realtà cacciatori di conigli, quella in cui Mercedes sfregia lo stesso capitano e quella in cui i miltanti della resistenza lo uccidono: il proiettile colpisce Vidal sulla guancia destra, il sangue riempie il foro lasciato dal priettile, l'occhio destro rotea verso l'alto dopo essersi fato rosso di sangue ed il capitano si accascia a terra morto. Eccellente.
. La fotografia è poi mirabile nel rendere ancora più affascinante ed evocativo l'impianto visivo orchestrato da Del Toro, con toni verdoni a contrasto con l'arancione dei volti. Bavissimi tutti gli attori, con menzione particolare per la piccola protagonista, capace con un sorriso o uno sguardo di sprigionare un dedalo di emozioni. Insomma, tirando le fila del discorso, "Il labirinto del fauno" non solo è uno dei migliori fantasy che abbia avuto la fortuna di vedere, ma anche uno dei migliori film della stagione, da guardare col cuore di un bambino.
Dal prologo del "Manuale di zoologia fantastica", di J.L. Borges: "Un bambino, lo portano per la pima volta al giardino zoologico. Questo bambino sarà chiunque di noi, o, inversamente, noi siamo stati quel bambino e ce ne siamo dimenticati. Nel giardino, in quel terribile gardino, il bambino vede animali viventi che mai aveva visto: vede giaguari, avvoltoi, bisonti, e più strano ancora vede giraffe. Vede per la pima volta la sfrenata varietà del regno animale. E questo spettacolo, che potrebbe allarmarlo o terrorizzarlo, gli piace; tanto gli piace, che andare al giardino zoologico è, o può sembrare, un divertimeno infantile. Come spiegare questo fatto comune e misterioso insieme?"
liu_mi 29/11/2006 17:50:17 » Rispondi bel commento, definirlo capolavoro però mi sembra esagerato.
Jellybelly 29/11/2006 18:23:14 » Rispondi Beh, a fine visione ero indeciso tra l'8 e mezzo ed il 9... Alla fine ho preferito farmi trascinare dall'impatto emotivo che il film ha avuto su di me, travolgendomi letteralmente. Sarà perchè un pochino mi sono immedesimato nella ragazzina affascinata dalle fiabe e delusa dalla realtà, sarà per la mia innata passione per il fantastico...Fatto sta che proprio non riesco a trattenere l'entusiasmo per pellicole del genere, così semplicemente trascinanti.
liu_mi 29/11/2006 19:53:16 » Rispondi grazie a me, nel finale del film, la kleenex ha raddoppiato il fatturato...
Pasionaria 29/11/2006 15:32:59 » Rispondi Oh Jelly il tuo commento mi rincuora, stasera vado a vederlo , spero di non prendermi una fregatura.
Jellybelly 29/11/2006 18:19:25 » Rispondi E' veramente un film ben fatto, ricco di rimandi e carico di emozioni, diretto splendidamente e suggestivo come pochi altri del genere. Altro che Narnia ed il suo leone dalla vocetta senile...