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REQUIEM regia di Hans-Christian Schmid

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  29/08/2012 17:08:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tema della possessione demoniaca viene affrontato in maniera inconsueta per il genere,lasciando quasi totalmente sullo sfondo ogni momento riconducibile al cinema horror e addirittura non mostrando le scene di esorcismo che da Friedkin in poi sono diventate il momento più atteso di questo tipo di produzioni.
Ad interessare il regista sono le motivazioni del disagio e del crack psicologico della protagonista ,scandagliato attraverso un'analisi compatta e molto scrupolosa dell'ambiente in cui la ragazza è cresciuta e si trova a vivere.
Lo sguardo si posa sugli aspetti culturali ed educativi,volgendo l'attenzione soprattutto sull'innegabile indottrinamento cattolico e il conflittuale rapporto con la madre.Unici indizi cui ci si aggrappa per non cedere totalmente all'ipotesi del paranormale,suggerendo magari un rifiuto estremo verso quella religione che da sempre è stata un importante punto di riferimento.Da non trascurarsi anche l'attrazione verso figure religiose divenute note come simboli di martirio e sacrificio estremo,l'ammirazione per S. Caterina è a dir poco morbosa.Comunque sia non vengono fornite risposte esaustive,con garbo si lascia solo intendere come la ragazza avrebbe potuto ricevere le cure del caso ed invece resta vittima di un concorso di colpe riguardante anche lei stessa,oltre ad una scienza incapace di andare oltre inconcludenti esami ed una Chiesa ferma a precetti arcaici tra l'altro caldeggiati in maniera preoccupante dal sacerdote più giovane tra quelli chiamati in causa.
Ispirato ad una storia vera ha avuto anche un'altrettanto pregevole versione americana ("The exorcism of Emily Rose") che a differenza di questa punta molto sullo spavento e su presenze infernali.In "Requiem" ci si ferma ad un resoconto se vogliamo più realistico ed ugualmente inquietante.