ferro84 4½ / 10 17/02/2008 11:07:32 » Rispondi Da sempre il cinema italiano vede il sesso come qualcosa di sporco e morboso e per quanto Tinto Brass possa essere criticato, di sicuro il suo cinema ha centrato uno dei grandi limiti, classico poi, di una cultura cattolica.
Premessa che serve a capire come mai tanta attenzione per una novella verghiana di nemmeno 4 pagine. La lupa parla della passione sessuale in un epoca in cui la repressione femminile era la missione di vita di uomini e Chiesa, Il film in questione enfatizza troppo il ruolo della "lupa", la Guerritore è un'attrice splendida ma in questo ruolo la trovo decisamente eccessiva. Il problema di fondo risiede nella sceneggiatura del film che cade nel clichè che poi fa travisare il film.
LUPA= NINFOMANE e si perchè Lavia ce ne parla come un'assatanata di ca....:) e permettetemi di dire che non era intenzione di Verga dipingere questa donna in questo modo, la passione sessuale era uno sfondo, una condizione più ampia di una donna emarginata e quasi imbrutita. E' vero che in 4 pagine Verga non è che abbia potuto dire molto ma se ci si avvicina in modo maturo a una simile novella è necessario poi delineare la psicologia del personaggio in modo più complesso piuttosta di dipingerla come un animale. Paradossalmente si finisce che film guarda e descrive la lupa con gli stessi pregiudizi che la società aveva verso di lei invece di descrivere una società tanto dolorsa come quella verghiana.