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A TORTO O A RAGIONE regia di István Szabó

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dobel     2 / 10  22/08/2009 18:37:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'occasione mancata: ecco tutto. Un tema come il ruolo dell'artista nella società; la difficoltà di prendere posizioni nette e non opportunistiche in situazioni estreme; il ruolo stesso dell'arte come veicolo di liberazione (non dimentichiamo che quando venne chiesto a Furtwangler come avesse potuto dirigere Beethoven sotto un regime oppressivo come quello nazista rispose che mai come sotto quel regime gli uomini hanno avuto bisogno di vivere a contatto con l'arte beethoveniana), vengono ridotti a riflessioni addirittura macchiettistiche. Furtwangler, i suoi rapporti controversi col regime, il suo rapporto con il germanesimo e la sua cultura millenaria, il suo rapporto con Karajan e con i Berliner Philarmoniker sono di una tale complessità da non poter nemmeno lontanamente essere sfiorati da un filmetto come questo. Una delusione sotto tutti gli aspetti. Si sarebbe potuto prendere spunto da questa vicenda umana per parlare della condizione di tutti quegli uomini e artisti che hanno chinato il capo, non solo in Germania e non solo in quel periodo storico, di fronte al potere politico e chiedersi se la loro scelta fu dettata da opportunismo, da debolezza, o dalla sensazione di avere una missione più grande da compiere rispetto a quelli che hanno scelto la via della fuga. Furtwangler credeva in quest'ultima ipotesi. Io non ho alcuna intenzione di prendere posizione proprio perché l'argomento è talmente complesso che dare giudizi in due righe sarebbe non solo riduttivo ma sleale e ingiusto; tuttavia credo che il grande guardiano della musica meritasse un trattamento un po' più rispettoso. Qui viene trattato come un imbecillotto sprovveduto infarcito di luoghi comuni. Prima di fare un film bisognerebbe pensarci un po' più a lungo, soprattutto su un tema delicato e controverso come questo.
Ciumi  23/08/2009 13:49:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un bel commento. E una storia, quella di Furtwangler, che mi ha fatto venire in mente un esempio in ambito cinematografico di chi la collaborazione col regime nazista la rifiutò, Fritz Lang, trovandosi costretto a dovere fuggire dalla Germania.
Un’occasione sprecata (intendo quella di Szabo, non di Lang) come dici tu (il film non l’ho visto, ma sento di potermi fidare del tuo giudizio), un episodio che suggeriva davvero diversi spunti, storici, artistici, morali; e un’occasione per me (sarebbe potuta essere) per conoscere meglio uno che - ammetto la mia grande ignoranza - è poco più che un nome stampato sulla copertina di qualche CD di Beethoven. Peccato.

dobel  23/08/2009 15:27:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi fa piacere che il commento ti sia piaciuto. Purtroppo non mi risulta esistano film sulla figura di Furtwangler, ma nemmeno su quella di altri suoi colleghi dell'epoca (e pensare che in quegli anni erano attivi nomi come Arturo Toscanini, Bruno Walter, Otto Klemperer, Erich Kleiber, Fritz Busch, Karl Schuricht e tanti altri grandissimi). L'unica possibilità è acquistare qualche libro, ma soprattutto sentirli dirigere attraverso i loro numerosi cd, spesso a bassissimo prezzo e di qualità sonora più che buona. L'unico film su uno di loro è 'Il giovane Toscanini' di Zeffirelli del quale sinceramente è meglio tacere... A presto, piacere di essere entrato in contatto con te.