caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DUELLO NEL PACIFICO regia di John Boorman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Sir_Montero     8 / 10  08/01/2013 01:54:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sotto un sole cocente e accecante, su una sperduta isola nel Pacifico, si consuma una strisciante e violenta battaglia tra due uomini, nemici giurati di due bandiere diverse. Siamo durante la seconda guerra mondiale, e i due in questione sono un pilota americano (granitico e beffardo Lee Marvin) e un ufficiale giapponese (duro e inflessibile Mifune) che tra uno scontro e l'altro si riscopriranno, schiacciati dal potere sovrastante e incontrollato della Natura, non più soldati schierati su due fronti opposti, ma uomini soli e fragili bisognosi di reciproco supporto. Nonostante la quasi totale assenza di dialoghi, motivata dall'incapacità comunicativa dei due protagonisti isolati nella loro dimensione linguistica, il film scorre abbastanza fluidamente, scandito dal ritmo delle loro gesta finalmente finalizzate ad uno scopo comune: la fuga dall'isola selvaggia. Riusciranno infine a lasciare l'isola per giungere, dopo diversi giorni alla deriva in balia dell'oceano, su un'altra isola più grande, sulla quale vi sono i resti di una base militare. E' qui che, dopo essere tornati a contatto con una presunta civiltà, vedremo nuovamente posarsi sui due l'ombra pericolosa della diversità, lasciandoci presagire un ritorno ai propri ruoli, e di rimando alle aperte ostilità.
Molto affascinante la fotografia dei paesaggi ripresi nella loro enormità; anche la colonna sonora riesce a rendere quel senso strisciante di malessere che permea l'intera narrazione. Peccato per il finale che, a mio avviso, poteva essere sviluppato in maniera molto più approfondita e significativa.
E' comunque un film che presenta una visione antropologica pessimistica che se vogliamo potremmo definire atipica; infatti qui, ad essere considerato "malvagio" non è l'uomo nello stato di natura, privo di una qualsivoglia civilizzazione o educazione sociale ma anzi è l'uomo civilizzato, inquadrato in ruoli e schemi sociali, che nasconde proprio a causa di questa inalienabile caratterizzazione, una malizia ed un'ostilità connaturata per ciò che è "diverso da sè". Il male è nella civiltà.
deadkennedys  29/01/2013 21:46:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si, purtroppo il finale poteva essere sviluppato molto meglio.....pare che la produzione statunitense abbia imposto come finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER