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MILLE MIGLIA... LONTANO regia di Zhang Yimou

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jack_torrence     8 / 10  22/11/2010 20:15:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film non "commuove" solamente attraverso trame congegnate apposta per l'occorrenza; al contrario, l'asciuttezza di un racconto piano a volte funziona molto meglio per nobilitare, in forza e carica genuina, il sentimento che ci viene trasmesso. In questi casi l'asciuttezza, anche la lentezza, amplificano la capacità di commuovere, non la inibiscono.
E' il caso di questa splendida e sottovalutata pellicola di Zang Yimou, ormai più famoso per i suoi "wuxia" (esteticamente ben fatti - e dai contenuti interessanti, anche se discutibili), lontanissimo dai suoi risultati più alti.
Che, dopo gli esordi della sua carriera (in cui conduceva una ricerca espressiva incentrata anche sull'uso del colore, molto più potente che nei coloratissimi "wuxia"), si è spesso concentrato su storie come questa: storie di ostinazioni individuali, storie di un Ritorno-Nostos, verso un passato, verso una memoria o verso una persona.
Spesso sono protagoniste donne. In questo caso, il protagonista è un uomo non più giovane. Altro elemento di originalità rispetto a copioni precedenti di Yimou, è che il film si colloca in prospettiva giapponese, così come è giapponese il suo protagonista.

In questo caso poi, la ricerca conduce a un approdo inaspettato: cosa che spesso accade, quando ci si mette in viaggio. L'approdo consente un esito - altrettanto inatteso - dello scopo che era all'origine del viaggio. La maturazione individuale che ne deriva è tanto più importante quanto più risulta scaturita spontaneamente dagli eventi, senza essere il frutto deliberato di una ricerca.

Il film mette in scena una vicenda ricca di risvolti, con "intensa asciuttezza", scavando silenziosamente dentro l'animo, mantenendo un partecipe distacco estremamente funzionale.

Per me questo è grande cinema.