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UN POSTO AL SOLE regia di George Stevens

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Spotify     8 / 10  30/11/2018 15:15:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran film proveniente direttamente dai lontanissimi anni 50.
George Stevens firma uno dei manifesti cinematografici dei fifties, creando un mix di amore, tradimento, malinconia e suspense.
La trama vede protagonista un giovane di umili orgini, George Eastman. Il ragazzo, si incontra con lo zio, un uomo molto ricco, e comincia a lavorare per lui in una fabbrica. Qui, Eastman fa la conoscenza di Alice e, poco tempo dopo, tra i due è amore. Ma, ad una festa a casa dello zio, George, invitato dal parente, fa la conoscenza della bellissima Angel Vickers, molto ricca anche lei. George, il quale è avido e ambizioso, si innamora di Angela, la quale ricambia e oltretutto, vede la possibilità di poter condurre la bella vita. George dunque, è diviso tra Angela e Alice, ma, il destino sta per giocare un bruttissimo scherzo sia a lui che ad Alice...
Il regista affronta, dapprima, il tema della voglia di ricchezza. Ciò, è affrontato tramite una caratterizzazione dei personaggi esemplare: George, pur essendo un tipo sempliciotto, è ambizioso e vede in Angela l'occasione per fare la vita che ha sempre sognato. Angela, da donna affascinante qual è, rappresenta il simbolo del lusso, quel lusso che George vuole ottenere a tutti i costi. Il personaggio di Alice però, è una voce, un richiamo, che cerca, costantemente, di ricordare a Eastman le sue origini. Ma lui non ne vuole sapere. E infatti, a cosa inizia a pensare il giovane? A sbarazzarsi di Alice, uccidendola ovviamente.
Stevens, dunque, rende questi tre soggetti dei simboli, ognuno di loro rappresenta qualcosa.
Poi, il regista tratta del dover scegliere tra due situazioni scomode. E' quello che succede a George, quando Alice cade in acqua. Eastman, benché non volesse più uccidere Alice, la lascia affogare senza soccorrerla. In realtà, George ci prova a salvare la ragazza, ma compie un tentativo molle, senza convinzione e infatti, Alice muore.
Il ritmo è buono. Certo, non siamo di fronte ad una pellicola dinamica, però la si guarda piacevolmente. Anche perché si ha l'impressione che da un momento all'altro possa accadere qualsiasi cosa.
La scena della barca è stupenda, girata magistralmente. Si crea una fortissima tensione, con la cinepresa puntata sul volto di George, il quale non sa se commettere o no l'omicidio nei confronti di Alice. Forse una delle migliori sequenze del cinema anni 50.
Anche il processo (quindi il finale) è reso benissimo, dal taglio estremamente drammatico. Lo spettatore è in trepidazione per George, sotto processo per la morte di Alice. Si tratta di un epilogo amaro, ma giusto.
Il cast è fenomenale: Shelley Winters monumentale, peccato non abbia vinto l'oscar. Riesce in maniera perfetta a recitare la parte della ragazza di umili origini, a tratti fa quasi tenerezza. In altri casi però, è particolarmente irritante, e questo è un altro pregio. L'attrice tira fuori tanto carattere. Bravissima.
Montgomery Clift fantastico. Le espressioni sono perfette, oltretutto sono fatte con una semplicità sconcertante. Ruolo quello di Clift non facile, perché deve interpretare un personaggio diviso tra due donne, quindi anche con una condizione mentale non semplice da gestire. Grande performance.
Elizabeth Taylor meravigliosa, sprigiona un fascino indiscutibile. Ottima recitazione.
Salta all'orecchio la colonna sonora. Azzeccata e usata nei momenti giusti.
La sceneggiatura è ferrea. L'impianto narrativo non è mai contorto, un po' intricato, ma mai confusionario. La stesura dei personaggi è impeccabile, alcune sequenze sono scritte divinamente come quella già citata della barca. Ben scritti anche i dialoghi, eleganti e composti ma intensi allo stesso tempo.


Conclusione: personalmente, è un film, a tratti, troppo sentimentale per i miei gusti, anche se non scade mai nel melenso. Malgrado ciò, è molto bello, girato con classe ed interpretato splendidamente. Da vedere almeno una volta.