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BASKET CASE regia di Frank Henenlotter

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carsit     5½ / 10  01/12/2012 14:27:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che ha un'altissima media rispetto a quello che realmente merita. Henenlotter era stato disegnato come un regista dal potenziale non indifferente, ma mai totalmente espresso.
Io penso che questo "B-movie" abbia alcuni pregi ma anche parecchi difetti.
Per esempio gli attori sono veramente incredibili: sono riusciti a farmi stomacare in ogni scena per la loro NON-abilità.
Ma il doppiaggio italiano riesce persino ad essere peggio, proponendo voci atone imbarazzanti per tutta la pellicola.
Altra cosa che non mi ha fatto impazzire del film sono gli effetti speciali del fratello siamese. L'idea di partenza è più che buona, ma il tutto è ristretto lì. Le scene animate in cui il mostro si muove per la stanza sono terribilmente trash ed ingenue se viste ai giorni nostri. Come molti utenti hanno sottolineato, il film era quasi un esperimento, però ribadisco l'idea che probabilmente il regista avrebbe dovuto usare un effetto vedo- non vedo che sicuramente giovava di più.
Ma sono costretto ad ammettere che questi effetti speciali "caserecci" ( come li chiamo io) hanno quel fascino particolare, e di conseguenza non tutto è da buttare. Lo splatter ed il gore sono ben dosati, e le scene in cui il mostro attacca sono una manna per chi ama urli e spruzzi rossi. ( Ho apprezzato molto le scene dell'attacco alla dottoressa e dello stupro). Poi per il resto il film segue uno schema preciso: il protagonista arriva all'hotel- il fratello siamese si scatena attirando le attenzioni degli altri clienti- chi cerca di far luce sugli strani eventi viene barbaramente ucciso e tutto ciò si riproprone per un'ora e mezza, e ciò alla lunga stanca.
Agghiacciante anche il primo incontro del protagonista con la ragazza , la quale si innamorerà di lui dopo soli 10 minuti! ma come!!!??!?! :)
Però il film tratta, seppur in secondo piano, anche altre cose più interessanti : il morboso rapporto tra fratelli ( irrimediabilmente diversi). Mette in luce l'invidia che il mostro prova per il fratello umano, e di conseguenza emerge questo amore-odio che è incredibilmente umano tra veri fratelli. Viene anche osservata la riluttanza della società nell'accettare il diverso, e quindi a ripudiare ciò che non corrisponde ai nostri criteri di "normalità".
Tutto questo non è mai messo tanto in risalto; viene più lasciato il posto a scene di "tensione" in cui il mostro attacca i colpevoli della separazione "fisica" con suo fratello.
In conclusione, io consiglio il film per una cultura horror.
Ma probabilmente il film è più indicato ai nostalgici degli anni 80', i quali avevano questa pellicola come piccolo "cult".