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CHILDREN OF MEN - I FIGLI DEGLI UOMINI regia di Alfonso Cuarón

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7 / 10  26/01/2014 16:19:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È un Cuarón che intrapresa la carriera hollywoodiana, antepone la forma alla sostanza, come recentemente in 'Gravity' anche in questo scenario apocalittico ci sarebbero tanti spunti narrativi accennati dall'immigrazione, al decadentismo morale della civiltà umana, non approfonditi e altri temi cristiani inopportunamente cavalcati attraverso sequenze davvero stonate e 'irrealistiche', se prima con pessimismo cinico si scaglia contro la politica guerrafondaia poi accoglie una redenzione generale all'avvento del nascituro. Di Orwell, oltre alla visione laburista, non si limita a ricrearne il sistema totalitario di '1984' ma attinge anche dai primissimi diari scritti durante la guerra civile spagnola, l'atmosfera rivoluzionaria che ha vissuto in prima persona a Barcellona, città in mano ai lavoratori, dediti anima e corpo alla chiesa, cosa che creò in lui un'antipatia verso questa propaganda metafisica. Senza digredire troppo se lo script difetta, Cuarón rinfranca l'operazione con alcune sequenze condotte con la consueta tecnica di cui dispone, ci regala un lunghissimo piano sequenza della battaglia, altre suggestive con la mdp a mano (in stile Greengrass) per dare l'effetto soggettivo all'interno della battaglia.