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INLAND EMPIRE regia di David Lynch

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InvictuSteele     8 / 10  17/11/2014 16:49:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'opera più complicata non solo di Lynch, ma una delle più complesse mai concepite, dove il regista mette a dura prova persino i suoi irriducibile fans (come me). Un film nel film ispirato a un film, dove le immagini assumono diversi significati, e che rappresentano un flusso di coscienza continuo per un dramma frammentario e con una narrazione scomposta e destrutturata. In Inland Empire si valicano le strutture narrative classiche e il tutto assume la forma di un incubo che intrappola lo spettatore in più dimensioni che si alternano tra realtà e illusione, passato e presente, tra diversi paesi e ambienti e tra verità e leggenda (maledetta). Il simbolismo Lynchano assume in questa pellicola la sua massima espressione, non solo per quanto riguarda le immagini e una sceneggiatura particolare ma anche dal punto di vista tecnico, con inquadrature distorte, primi piani dal basso, lunghe soggettive, dialoghi sussurrati, assenza di musica, fotografia esaltata dalle riprese in digitale che fanno molto realistico e documentaristico. Proprio il digitale non mi ha impressionato, infatti l'ho trovato poco adatto allo stile onirico del maestro, inoltre l'eccessiva durata complessiva rischia di stancare non poco lo spettatore. E' un Lynch che esagera nell'esasperazione, dilatando i tempi e le movenze degli attori, annoiando a tratti (specie nella fase centrale) e confondendo le idee. Secondo me sarebbe un film da 10, un capolavoro assoluto, la trama c'è anche se difficile da ricomporre, e che passa in secondo piano trattandosi di un film di Lynch, fine indagatore della (oscura) mente umana, ma purtroppo è penalizzato dall'eccessiva lunghezza che a tratti disperde il pathos e deconcentra, perciò non tocca il vertice e sono costretto ad abbassare il voto. Con qualche sforbiciata sarebbe stato perfetto, comunque sia ,il film, è un viaggio allucinato all'interno della mente, Laura Dern supera se stessa e la tensione è massima. Opera per pochi ma David Lynch non si discute.