Jellybelly 10 / 10 10/02/2007 01:34:42 » Rispondi 10 tondo, crepi l'avarizia. Aspettavo INLAND EMPIRE con una certa trepidazione, quasi fanciullesca, ma non credevo di trovarmi di fronte ad un capolavoro di una potenza simile: Lynch sembra presentare una summa del suo cinema, avvalendosi per l'occasione di tutti i suoi attori feticcio; il risultato è un incubo dalle maglie strette e dal respiro terribile, pervaso da una sottile inquietudine che si fa prorompente ed insostenibile nel finale. La regia di Lynch è forse la sua migliore, perfettamente coadiuvata da una fotografia camaleontica e musiche azzeccate; monumentale Laura Dern, in grado di reggere sulle proprie spalle il peso dell'intera pellcola senza vaillare neanche per una attimo, nonostante venga chiamata a confrontarsi con un ruolo (uno soltanto?) di incredibile complessità.
E comunque qualcuno restituisca a Lynh le sue medicine, così non può andare avanti.
The Monia 84 10/02/2007 13:40:11 » Rispondi Con certa gente si va al cinema ad occhi chiusi. Verrà mai premiato quest'uomo? Su Sky Cinema per tutto il mese di febbraio gli hanno dedicato la seconda serata per del martedì sera. Ho rivisto Eraserhead dopo un secolo, ma l'effetto è sempre quello.
Jellybelly 11/02/2007 23:42:00 » Rispondi Lynch non può e non deve essere premiato, rappresenta l'antihollywood: quando tutti lo credono avviluppato nella propria cripticità, lui sforna un film delicato e lieve come "Una storia vera". Quando poi la critica inizia a ritenerlo giunto all'apice della propria visionarietà onirica con Mulholland drive lui sforna INLAND EMPIRE, in cui la storia è uno specchio in frantumi. Chapeau.