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CALVAIRE regia di Fabrice Du Welz

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The Gaunt     7½ / 10  25/04/2011 00:33:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Brutto sporco e disperato. Un cantante di serate all'ospizio e oggetto dei desideri sessuali delle ospiti (in questo senso la presenza di un'attrice come Brigitte Lahaie ha un non so che di ironico), diventa a sua volta oggetto di desiderio di una comunità di redneck scaturita dagli abissi di Deliverance in cui la presenza femminile è totalmente assente. Più che al film di Boorman o il Non aprite quella porta, Calvaire mi è sembrato molto vicino alla sensibilità di certi lavori di Ciprì e Maresco (Totò che visse due volte in particolare), dove proprio l'assenza della figura femminile, sostituita da caricature maschili, evidenziava quel senso di disperazione e bruttura del contesto. Splendida tutta la parte finale, immersa in un paesaggio fra i più spettrali che abbia visto da molto tempo a questa parte.