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CALVAIRE regia di Fabrice Du Welz

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Invia una mail all'autore del commento Aletheprince     6 / 10  14/01/2008 22:56:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La follia genera le città, su di essa poggiano i governi, le magistrature, la religione, le assemblee, i tribunali. La vita umana non è altro che un gioco della Follia".
Così Erasmo da Rotterdam esaltava la pazzia, innalzando sull'altare della magnificenza e della gloria ogni genere di devianza e di turbamento psichico, in luogo dell'inutilità e della sciagurata sapienza.
Questo film pare proprio uno sproloquio sulla degenerazione più aberrante e ferina della psiche umana, travolta da un indefinito e psichedelico fragore di ossessione e d'insanità, al di là del ben che minimo lume della ragione.
Con una ricostruzione ed un paesaggio certamente evocativo, il registra ci trasporta all'interno di un incubo fattosi realtà

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Il sapiente climax emotivo scoppia in modo irrefrenabile in una seconda parte di film inquietante e schizofrenica, dove tuttavia alle volte sembra di assistere ad un mero esercizio stilistico più che ad un ordito scrupolosamente tratteggiato.
Il ricorso ad un reiterato simbolismo, i lunghi silenzi, i versi e le orride grida animalesche sconvolgono con il loro impatto d'inquietudine e apprensione.
Tuttavia l'opera non appare in tutta la sua maturità, lasciando qualche dubbio e non convincendo appieno, specie in alcuni passaggi appena abbozzati.
Ma forse l'intento era proprio quello: sconvolgere senza troppe spiegazioni; atterrire e traumatizzare senza un vero perchè!