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CALVAIRE regia di Fabrice Du Welz

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phemt     8 / 10  15/03/2007 12:52:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Calvaire è prima di tutto una storia di solitudine e di amore disperato, secondariamente è una storia di perversioni e di umiliazione… Il belga Du Welz (qui all’esordio registico) firma un’opera fuori da ogni schema, allo stesso tempo elegante e morbosa, profonda ma anche psicologicamente violenta, sorretta dal suo stile registicamente notevole, da una fotografia curatissima di rara perfezione e da un cast perfettamente in parte… Du Welz sceglie di non utilizzare nessun tipo di colonna sonora durante il film (l’unica musica che sentirete è quella che esce dal pianoforte della locanda in quella che è la scena migliore del film, nonché una delle più profonde) e se questo da una parte contribuisce molto alla riuscita dell’atmosfera, davvero inquietante ed angosciante, dall’altra parte certo non aiuta il pubblico abituato agli horror che ci vengono propinati dallo star system hollywoodiano… Siamo di fronte infatti ad un horror di stile “autoriale” con una dose di splatter praticamente nulla, anzi più che un horror direi un dramma a tinte forti, rimane qualche difetto (avrei preferito una parte centrale più sviluppata), ma qui si sta parlando di un film davvero affascinante che esce dalla concezione classica di “horror”… Si potrebbe stare anche discutere sul sottotesto “femminista” del film (Du Welz mostra cosa succede quando vengono a mancare le figure femminili sia all’interno di un gruppo, sia all’interno di una singola persona) e sull’importante riflessione che viene fatta sulla mente e sulla bestialità (in ogni senso) umana… Statene bene alla larga se per voi l’horror è sinonimo di videoclip, pena il coma durante la visione, gli altri se lo vedano, perché il film merita davvero!