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THE DEPARTED - IL BENE E IL MALE regia di Martin Scorsese

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76mm     6½ / 10  10/04/2020 10:36:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Boh non lo so, io se fossi stato in Scorsese questo Oscar lo avrei rifiutato…possibile che uno che per 20 e passa anni ha sfornato capolavori epocali senza soluzione di continuità e non è mai stato cag.ato di striscio poi si veda riconosciuto il lavoro quando firma le opere più impersonali?
Già avevano rischiato di fare la frittata con Gangs of New York e The Aviator, che sarebbe stata una beffa anche quella, ma qui veramente non so cosa gli sia venuto in mente di premiare.
E' un po' come quando Al Capone, dopo anni di stragi, rapine e traffici illeciti di ogni genere si è visto mettere in manette per frode fiscale…ci sarà rimasto malissimo per non essersi visto riconoscere la parte migliore del suo lavoro ma solo quella più marginale e irrilevante.
Oggettivamente, sia chiaro, non stiamo parlando di un brutto film (siamo sulla sufficienza abbondante), ma è un'operina neutra e piuttosto anonima, nonostante le maestranza tecniche e artistiche coinvolte, che avrebbe potuto benissimo essere diretta da un mestierante qualsiasi…di scorsesiano non si riconosce quasi nulla, né a livello formale né contenutistico.
Nicholson nicholsoneggia in modo indecente…che non sia uno abituato e recitare sotto le righe lo si sapeva già, e in certi casi è stata la sua arma vincente, ma qui esagera in tic e smorfiette, senza contare che, complice anche una sceneggiatura non di prim'ordine, il suo capomafia è una macchietta, un vecchio laido porco psicotico, privo di carisma, lontano anni luce sia dalla solennità dei suoi omologhi coppoliani che dalla sanguigna passionalità di quelli precedenti dello stesso Scorsese.
Meglio i giovani, anche se li ho visti tutti più a loro agio in altre occasioni…l'unico che ne esce veramente bene è Di Caprio, in uno dei suoi primi veri ruoli di spessore.
In definitiva un film da non disprezzare, che se fosse stato diretto da un esordiente avrebbe fatto gridare alla nuova promessa della regia ma che con un nome del genere dietro la mdp non può che deludere, almeno quelli che il cinema scorsesiano, quello vero, lo hanno amato visceralmente.
E intanto, a riprova del discorso che ho fatto all'inizio, il meraviglioso The Irishman agli ultimi Oscar non se l'è filato nessuno.
Angel Heart  10/04/2020 12:47:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho letto con molto piacere il tuo commento e rispetto, ma non concordo quando dici che non si riconosce Scorsese a livello quantomeno formale, al contrario non avessi saputo prima della visione da chi era diretto, non ci avrei messo più di dieci secondi dall'inizio ad intuirlo; voce off movimenti di macchina tipologia di inquadrature e Gimme Shelter ad accompagnare le immagini e capisci immediatamente SCORSESE!

Anche su Nicholson, sbagli a giudicarlo come capomafia (?) macchiettistico, visto che Nicholson interpreta un boss balordo irlandese a capo di una banda di balordi irlandesi, ed i suoi modi di fare e la maniera di comportarsi sono tipici di questa tipologia di personaggio di tali origini in tale contesto (per intenderci, c'è una netta distinzione tra Boston e NY, e un crudele depravato del genere non verrebbe mai accettato nella mafia italoamericana). Posso suggerire la visione di "Stato di Grazia" dal quale secondo me "The Departed" prende parecchi spunti, giusto per capire la la mentalità di questa tipologia di criminali, ben lontani dai classici "bravi ragazzi".

Credo che sia veramente uno dei pochi film dove ogni singolo attore (e stiamo parlando di nomi giganteschi, Nicholson Di Caprio Damon Wahlberg Sheen Baldwin) ne esce veramente alla grande nei "limiti" del personaggio che ciascuno interpreta.

Comunque, de gustibus, ci mancherebbe, e ad ogni modo non potrei essere più d'accordo sullo snob agli oscar per lavori passati ("Goodfellas" su tutti) ma si sa, i più grandi devovo sempre accontentarsi di un Oscar solo in mezzo a cento lavori allo stesso livello, o per un film solo oppure direttamente alla carriera. D'altronde quanti Oscar contano Pacino o De Niro?




76mm  11/04/2020 09:48:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie per la risposta, fa piacere trovare utenti educati che, pur non condividendo le opinioni altrui, le rispettano e favoriscono un contraddittorio basato sulla dialettica piuttosto che riempirsi la bocca di “incompetente”, “non capisci un ca**o” e “vai a guardare i film di Pieraccioni”.

Ti rispondo per punti:

Hai ragione, l’incipit è assolutamente scorsesiano…purtroppo l’altra sera quando ho rivisto il film in tv mi sono sintonizzato che era già iniziato da un quarto d’ora per cui me lo sono perso e ho dimenticato di citarlo nel commento, per cui mi correggo: è un film che, a parte i primi 5/10 minuti di puro Scorsese (che comunque su due ore e mezza sono un po’ pochini), risulta neutro e anonimo, e avrebbe potuto essere diretto da un mestierante qualsiasi.

Discorso Nicholson: non sono un esperto dei modus operandi delle varie tipologie di gangster a seconda delle loro origini, lo riconosco…cinematograficamente parlando, il mio modello gangster di riferimento è quello italo-americano, da Coppola allo stesso Scorsese, passando per Abel Ferrara e De Palma e devo dire che, se il modello di criminale irlandese è questa specie di teppistello psicotico, tossico e sessuomane messo in scena in questo film, continuo a preferirgli l’altro.
Ora, bisognerebbe sapere se il personaggio di Nicholson è stato scritto e pensato così in fase di sceneggiatura, ovvero così esageratamente sopra le righe, oppure se è stato delineato sulla carta in maniera un po’ più sobria e poi lui ha deciso comunque di andare un po’ oltre e di gigioneggiare come ama fare di solito.
Nel primo caso l’interpretazione è ineccepibile, nel secondo, a mio avviso, ha rovinato il personaggio, rendendolo macchiettistico (scusa ma non riesco a trovare un aggettivo più calzante se penso alla scena nel cinema porno o a quella dove, durante un confronto con Di Caprio per capire se è lui la talpa, si mette a fare le faccette buffe da roditore…)
In ogni caso lui è un grandissimo…non lo sto mettendo in discussione come attore, ci mancherebbe, è uno dei miei miti…ciò non toglie che qui l’abbia trovato ai limiti della sopportabilità.

Sul discorso Oscar sfondi una porta aperta, però occorre fare una distinzione…De Niro i suoi riconoscimenti li ha avuti in giovane età e per le sue interpretazioni forse migliori, poi è chiaro, gliene mancano almeno altri 3-4 (Taxi driver, il cacciatore, c’era una volta in America…) però ad un certo punto non è neanche che puoi premiarlo tutte le volte…la parabola attoriale di Al Pacino invece assomiglia molto di più a quella registica di Scorsese, mai caga.to per le sue prove migliori, poi premiato inspiegabilmente, a mò di riparazione dei torti, per una di quelle più trascurabili (non mi piace in Scent of a woman…troppo teatrale, troppo gigione)

Questo è quanto, comunque ho apprezzato il tuo intervento, davvero.

Alla prossima