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BABEL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     8 / 10  06/05/2007 14:04:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film corale, girato tra Marocco, Messico e Giappone che attorno alla storia di un arma da fuoco intreccia le drammatiche vicende di un gruppo di eterogenei protagonisti. Riprendendo la struttura narrativa del precedente 21 Grammi (il film ricorda anche il "Crash" di Paul Haggis), Iñárritu materializza una Babele linguistica, sociale e culturale nella quale le tecnologie abbattono gli spazi e distanze geometriche ma nulla possono contro pregiudizi e politiche conservatrici. Democrazie apparenti, intolleranze etniche, paure e autoisolamento sono la matrice di un mondo solo apparentemente globalizzato. Il regista messicano è consapevole della sua bravura (la sequenza del recupero in elicottero è davvero notevole), e talvolta si autocompiace troppo, ma sa dar forma alle emozioni e alla differente dimensione della sofferenza nelle realtà contrapposte che descrive. Nessun attore ha spazi da vero protagonista, ma se Pitt e la Blanchett sono ai loro standard va sottolineata la prova in blocco del cast marocchino e soprattutto la sorprendente e tormentata interpretazione di Rinko Kikuchi (Chieko), giovane emarginata nella ipertecnologica e metallica Tokio. E' proprio l'episodio giapponese a lasciare maggiormente il segno.